capitolo iii
Allattare oltre i primi mesi,
è facile o difficile?
Confrontarsi con le consuetudini e i valori culturali dominanti
Senza voler generalizzare o peggio fare “di tutta l’erba un fascio”, si ha a volte l’impressione di mettere al mondo i nostri figli in una cultura che, attraverso i suoi mezzi di comunicazione di massa, tende a trasmettere e a imporre valori legati al consumismo1. Pensiamo, ad esempio, ai bambolotti in vendita dotati già di biberon e ciuccio, alle valigette che vengono donate alle madri già in gravidanza o nei primi mesi dopo il parto, zeppe di materiale pubblicitario su prodotti che si vorrebbe far credere indispensabili per l’accudimento del bambino. Tutti questi oggetti portano a una sorta di dipendenza sottile, se non verso il prodotto specifico, verso la sua funzione nella vita di tutti i giorni. Si pensi, ad esempio, a tutta l’iconografia legata al neonato sempre rappresentato con biberon o ciuccio, alle pubblicità martellanti sulla salubrità dei cibi confezionati (omogeneizzati e affini) e, dopo, alle pubblicità pervasive di oggetti e giocattoli in fasce orarie pomeridiane, quando i bambini sono davanti alla televisione, oppure ancora, molto più semplicemente, agli scaffali ad altezza di bambino traboccanti di dolci e caramelle vicino alle casse del supermercato. I prodotti per bambini vengono poi presentati come puliti, trasmettendo implicitamente l’idea che invece le cose fatte in casa o il seno sono sporchi o meno igienici.