Negli ultimi anni la rivalutazione dell’allattamento, in atto nel nostro Paese, ha portato a un aumento sia del
numero di madri che allattano sia della sua durata. Questo vuol dire che, se anche il 40-50% delle donne cessa di allattare cioè svezza i piccoli
dal seno dopo sei mesi dal parto, sono comunque aumentate coloro che allattano oltre l’anno. Poiché questo è il termine ultimo preso in considerazione nei
sondaggi e nelle indagini scientifiche, ci troviamo di fronte a un piccolo esercito non quantificato e per di più invisibile. La riservatezza infatti che
circonda la pratica dell’allattamento nella nostra società viene accentuata dal rischio del marchio sociale. Il pregiudizio sociale viaggia di pari passo
con i preconcetti di medici e psichiatri, ancora ignari delle evidenze scientifiche e delle linee guida a favore dell’allattamento prolungato al di là del
primo e secondo anno di vita, mutuamente voluto da madre e bambino. Quelli che si possono definire “psico-pregiudizi” sono peraltro molto diffusi solo nel
nostro Paese fra tutti i Paesi occidentali. Allattare e lasciare che il bambino poppi, visto che si tratta di un’operazione a due, oltre il secondo anno
di età sarebbe associato a un disturbo della personalità materna e porterebbe rischi per lo sviluppo psicologico dei figli. Secondo la teoria della
Klein1 la presenza dei denti attesterebbe di fatto l’esigenza del taglio, cioè del mordere il cibo e simbolicamente della fine del rapporto.
Che però l’epoca della dentizione sia molto variabile (ci sono bambini di dodici mesi normali e senza denti) e irrilevante rispetto alle indicazioni
dell’introduzione di cibo solido, era ignoto alla Klein e lo è oggi ai suoi seguaci. Le teorie psicanalitiche, ancorché affascinanti, si scontrano perciò
con una valanga di dati di biologia, fisiologia, antropologia, endocrinologia, scienze della nutrizione e sociali, ricavati da ricerche sulla lattazione
umana e dall’osservazione e comparazione dell’allattamento nei Paesi occidentali, in via di sviluppo e nelle residue società tradizionali.