Le quantità

Èl’appetito a regolare l’ingestione degli alimenti nel bambino che, se gli viene lasciata la possibilità di regolarsi, mangia in modo adeguato ai suoi bisogni. Compito dei genitori è offrire porzioni adeguate all’età, che sono in genere minori di quelle ritenute idonee dai familiari stessi. Consideriamo che il volume dello stomaco del bambino è quello di un pugno chiuso.


Le quantità suggerite per l’età servono a dare un limite, più al genitore che al piccolo il quale, se si ferma prima di aver terminato, non va forzato a finire la porzione. Non è importante infatti che mangi tutto, ma che possa esplorare, conoscere sapori e consistenze nuove. Dopo un periodo di rodaggio, di durata variabile a seconda del soggetto, in cui avrà sperimentato vari assaggi di cibo, il bambino spontaneamente aumenterà la quantità di cibi solidi che vorrà mangiare.


Come capire se il bambino è sazio?

Non si nasce genitori, ma si impara strada facendo. A partire dagli ultimi mesi di gravidanza e i primi mesi di vita del bambino, la partecipazione attenta e l’osservazione ci guidano e ci permettono di adattarci ai suoi bisogni e di soddisfarli.


Allo stesso modo, anche nella fase di inserimento di alimenti diversi dal latte, dobbiamo lasciarci guidare dalle sue espressioni, dai suoi gesti. È attraverso i segnali emotivi e la condivisione che si creano le basi per comunicare bisogni o soddisfazioni, per comprendere i segnali di sazietà e di fame che ci lancia il bambino. Fin dai primi giorni dopo la nascita è lui che detta i tempi e i ritmi dei pasti: lasciamoci guidare da lui! Pur essendo piccolo e incapace di parlare, è in grado di comunicare.