Alimenti vietati e da evitare

Nello svezzamento non esistono cibi proibiti, ad eccezione di alcol e alimenti a base di teina e caffeina. È fondamentale evitare l’assunzione di zucchero, dolciumi, biscotti, snack, succhi di frutta e bevande zuccherine. Come già visto in precedenza, l’apporto derivante dagli zuccheri semplici non deve superare il 10-15% dell’energia totale, compreso quello naturalmente presente in latte, frutta e verdura. Il consumo eccessivo di fruttosio incrementa l’apporto energetico contribuendo a un bilancio energetico positivo, oltre a favorire l’insorgenza di carie.


Nel primo anno di vita il miele va evitato, non solo perché fonte di zuccheri, ma perché può contenere le spore del Clostridium botulinum con il rischio di intossicazione da tossina botulinica, dal momento che lo stomaco e l’intestino del lattante non contengono acidi in misura adeguata a distruggere queste spore.

Non va aggiunto né sale né dado, così da abituare il bambino al gusto naturale degli alimenti ed educare la soglia di percezione del salato verso il basso. La necessità di dare sapore alle pappe è un’esigenza dell’adulto, non del bambino. Il suo utilizzo nell’alimentazione complementare facilita la propensione verso cibi troppo salati nelle età successive: difatti il consumo di sodio in età adulta è strettamente correlato al consumo di sodio in età infantile. L’eccesso di sale si associa a un potenziale aumento della pressione arteriosa nei soggetti sensibili, già nell’infanzia41. L’assunzione adeguata di sodio nel secondo semestre di vita è pari a 0,4 g/die (LARN 2014). Ad un anno di vita le linee guida Crea indicano come sia possibile concederne una minima quantità, pari a 2 g di sale (0,8 g di sodio).