Alimenti freschi o baby food?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i neonati dovrebbero essere allattati in modo esclusivo per i primi 6 mesi e, in un secondo tempo, ricevere alimenti complementari nutrizionalmente adeguati e sicuri. Lo svezzamento può essere condotto con alimenti freschi, fatti in casa?


Molti genitori preferiscono utilizzare i prodotti offerti dall’industria perché considerati più sicuri di quelli che potrebbero preparare da soli.

I cosiddetti baby food, destinati all’introduzione dell’alimentazione complementare e alla progressiva diversificazione dell’alimentazione dei lattanti e della prima infanzia, sono disciplinati da direttive europee. Gli alimenti approvati dal Ministero della Salute come baby food sono ottenuti partendo da ingredienti nei quali la presenza di residui e contaminanti come pesticidi, fitofarmaci, micotossine e metalli è sensibilmente ridotta rispetto ai valori ammessi negli alimenti non destinati specificatamente alla prima infanzia. Tuttavia, anche in questi prodotti, è opportuno valutare le caratteristiche nutrizionali riportate. Spesso vengono aggiunte varie sostanze per renderli appetibili: zuccheri, amidi, aromi naturali che rinforzano la preferenza per alimenti dal sapore dolce e salato51,52.


Un recente studio condotto su 2.634 alimenti per l’infanzia provenienti da 10 paesi europei53, tra cui l’Italia, ha riscontrato come tali prodotti contengano un alto contenuto di zucchero, compresi cibi apparentemente salati. L’uso di zuccheri aggiunti e di dolcificanti era particolarmente evidente nei succhi di frutta concentrati e nelle puree di frutta.