capitolo ii

Il dolore del parto:
dove origina?

I meccanismi che provocano il dolore

Il parto è il procedimento attraverso il quale l’utero spinge verso l’esterno il bambino. È una fase attiva del travaglio, in cui la mamma e il bambino partecipano a questa espulsione aiutandosi a vicenda e sfruttando la forza della contrazione.


Per passare attraverso il canale del parto, cioè la vagina materna, il bambino deve farsi spazio in uno stretto canale rivestito di muscoli, nervi e legamenti, e vi riesce grazie alla contrazione che lo spinge verso il basso, grazie alle spinte della mamma e spingendosi con i propri piedi sul fondo dell’utero contratto.

A mano a mano che la sua testa progredisce in questo stretto passaggio, però, i tessuti materni devono adattarsi ad essa, distendendosi e stirandosi, un procedimento relativamente doloroso che in ogni caso rappresenta un altro ostacolo alla forza della contrazione, che risulterà dolorosa.


In questa fase, però, la testa preme sul retto materno, stimolando una sensazione di “spinta”, come una voglia di andare di corpo, che risulta talmente irresistibile da non poter essere contrastata, anche se alcune donne, proprio per la forza con cui si presenta, ne sono spaventate e istintivamente tenderebbero a chiudersi per reprimerla. La madre, in questa fase, ha la possibilità di spingere come per defecare e la forza e la concentrazione che essa impiega nella spinta le permettono di non percepire più la sensazione dolorosa della contrazione in sé; quest’ultima verrà sostituita da una crescente sensazione di bruciore localizzato nel tratto finale della vagina, nella vulva e nel perineo in fase di distensione per il passaggio del bambino.