Introduzione

Non dimenticherò mai quel dolore, tanto atteso e temuto, quel dolore che riscalda e brucia, quel dolore che ti fa immergere, stare, non respirare, quel dolore che ti dà pausa, che ti dà forza, coraggio, speranza, quel dolore radicato, antico, secolare, quel dolore che ti fa sorridere e poi piangere e poi sorridere ancora, quel dolore che ti accompagna che ti sostiene che ti lascia senza parole, quel dolore che senti nel profondo, che allarga, fa spazio, quel dolore che porta alla luce, che ti affaccia alla vita, quel dolore che è solo donna e solo coraggio, quel dolore che ti fa sentire onnipotente, potente, capace, che ti fa arrivare, andare, pensare, che ti fa compagnia, che ti lascia da sola, quel dolore vivo, penetrante, che odi che ami, che accogli, che stringi che lasci andare, quel dolore pensato, desiderato, affrontato, quel dolore preciso, vago, unico, magico, sono viva, sono qui, sono con te.sei tra le mia braccia e mi guardi… sei arrivato, ti ho sentito… e sei il fiore più bello di questa nostra primavera…

Sara Santarelli,
ostetrica a Firenze