Introduzione

Spesso si sente parlare di allattamento come di una pratica “straordinaria” che realizza il modo “ideale” di nutrire il bambino appena nato, fornendogli una protezione “extra” dalle malattie e garantendogli una salute “migliore”, anche se per la mamma costituisce un grande sacrificio, mina la sua salute, la costringe a una dieta speciale per mesi e la obbliga a rinunciare completamente o quasi alla sua vita sociale e coniugale… Forse questa descrizione farà sorridere qualcuno, eppure non è molto distante dall’idea di allattamento che molte persone hanno, né da ciò che si legge in molti libri di puericultura, per non parlare dell’immagine di allattamento che ci viene offerta, in modo più o meno esplicito, dalla pubblicità.


Se le cose stessero davvero così, in effetti, sarebbe inevitabile pensare all’allattamento come a un obiettivo tanto nobile quanto fuori dalla portata comune, una pratica esclusiva riservata alle mamme fortunate (sia perché “hanno il latte” sia per il fatto di potersi permettere di affrontare un compito così impegnativo), e a quelle coraggiose, perché votate al sacrificio e alla debilitazione fisica per il bene del figlio. Tutte le altre, le donne “normali”, possono invece accontentarsi di alimentare i figli altrettanto “normalmente”, e cioè con biberon e latte artificiale, che se non rappresenta “la scelta migliore” rimane comunque “un alimento adeguato, bilanciato e sicuro”. Di fatto, questo è ciò che realmente avviene oggi nella maggior parte dei Paesi del mondo, Italia compresa. E non a caso, viene spontaneo aggiungere!


La realtà per fortuna è ben diversa, ma sebbene le maggiori istituzioni a livello mondiale, le associazioni che si occupano di tutela dell’allattamento, parecchi operatori sanitari e molti genitori se ne siano accorti da un pezzo, resta ancora tanta strada da fare, e lo dimostra il fatto che la maggior parte delle madri ricorre prima o poi al latte artificiale.


Questo libro è stato scritto proprio per creare maggiore consapevolezza sui vari aspetti dell’allattamento e per capire perché, nonostante questa pratica sia accessibile e sana, oggi sono ancora troppo pochi i bambini allattati secondo le raccomandazioni vigenti, cioè per sei mesi in maniera esclusiva e poi fino a due anni e oltre, finché mamma e bambino lo desiderano1.