Il latte materno è un tessuto biologico vivo
Il latte dei mammiferi è un secreto specie-specifico, cioè le femmine di ogni specie producono un latte adatto alle esigenze di crescita, protezione e sviluppo del proprio particolare bebè. Quello che ormai è chiaro è che i nutrienti, ovvero la parte del latte necessaria al bambino per crescere bene, rappresentano soltanto una parte dei componenti del latte, che contiene molto di più per proteggere la salute del bambino e favorirne lo sviluppo, continuando ad agire durante l’allattamento – e anche dopo – sul funzionamento e la crescita dei suoi apparati gastro-intestinale, immunitario e neurologico. Ma non solo: gli studi sul latte materno chiariscono sempre più che non solo la sua specie-specificità non è imitabile, ma è proprio l’interazione fra i suoi componenti, piuttosto che i componenti singoli, a produrre degli effetti; diventa quindi comprensibile che non basta aggiungere questo o quell’altro ingrediente al latte artificiale per renderlo simile a quello umano.
Il latte materno cambia composizione senza sosta: accade lungo tutto il periodo dell’allattamento, durante la giornata e persino durante la singola poppata. Trasporta con sé enzimi, fattori immunitari e ormoni che regolano il metabolismo e lo sviluppo del lattante nel breve e lungo periodo. Per tutti questi motivi, dovrebbe essere chiaro che quando si parla di latte materno si fa riferimento a un tessuto biologico non strutturato, simile al sangue del cordone ombelicale, qualcosa di molto diverso da un semplice alimento. In questo senso, il seno materno riveste un ruolo molto simile a quello della placenta, poiché è l’organo attraverso il quale il bambino comunica al corpo materno ciò di cui ha bisogno e lo riceve, sia che si tratti di cibo, bevanda, anticorpi, ormoni, fattori di crescita o immuno-modulatori.
Ma vediamo nel dettaglio cosa c’è nel latte della nostra specie che non si trova altrove e che non si può riprodurre industrialmente.