CAPITOLO III

Cosa c'è nel latte artificiale

Il latte artificiale è solo un alimento

La principale differenza fra latte materno e artificiale è che il secondo è soltanto un alimento. Purtuttavia, anche dal punto di vista alimentare non c’è paragone: soltanto il latte materno fornisce tutti i nutrienti perfetti – nelle migliori proporzioni – specificamente per quel particolare bambino in quel momento.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il latte artificiale industriale la quarta scelta per i neonati, dopo il latte materno succhiato dal seno, il latte materno spremuto e il latte di un’altra donna, e specifica chiaramente quali sono le rare condizioni in cui è indicato il suo utilizzo1.


Di fatto, gli studi sulla composizione del latte umano sono svolti spesso per conto delle industrie produttrici di latte artificiale, e vengono fatti con il lodevole scopo di produrre una formula sempre più vicina all’originale. Il latte artificiale usato da mia madre per allattare me e i miei fratelli oggi sarebbe considerato un prodotto inadatto all’alimentazione dei neonati, per non parlare di quello inventato da Justus Von Liebig nel 1867: possiamo immaginare cosa ne sarà fra una ventina d’anni dei latti che oggi ci vengono presentati come “ormai simili a quello materno”. È apprezzabile che si cerchi di migliorare costantemente un prodotto destinato ai bambini piccoli, ed è una vera fortuna che sia oggi disponibile praticamente ovunque a un prezzo più o meno accessibile un prodotto che consente ai lattanti di sopravvivere in mancanza di latte materno o di balia. Ma è sufficiente il buon senso per comprendere che, per quanto l’industria faccia, il latte artificiale sarà sempre, come dice il nome, un prodotto che non ha niente a che vedere con l’originale, al pari di un rene artificiale, un cuore artificiale, un arto artificiale. Sarebbe quindi ragionevole limitarne l’uso a quei rarissimi casi in cui una madre fosse veramente impossibilitata ad allattare e non fosse disponibile latte di donatrici.


Vediamo qui di seguito nel dettaglio i suoi ingredienti, che ricordiamo vengono stabiliti dalla Commissione del Codex Alimentarius2, le cui prescrizioni vengono indicate nelle direttive europee e poi nelle normative dei vari Paesi, in Italia ad esempio nel Decreto 82 del 9/4/09. Agli ingredienti di base i produttori hanno facoltà di aggiungere eventuali sostanze aggiunte con scopi funzionali, sempre secondo le indicazioni del Codex, che prevedono, in questo caso, che la loro utilità sia documentata, e che la quantità dell’ingrediente aggiunto sia significativa, e basata sui livelli di quella sostanza contenuti nel latte materno.