CAPITOLO VIII

Scuole steineriane:
oltre la sola pedagogia

Un giovane sognò di entrare in un grande negozio. A far da commesso, dietro il bancone c’era un angelo.
“Che cosa vendete qui?”, chiese il giovane. “Tutto ciò che desidera”, rispose cortesemente l’angelo. Il giovane cominciò ad elencare: “Vorrei la fine di tutte le guerre nel mondo, più giustizia per gli sfruttati, tolleranza e generosità verso gli stranieri, più amore nelle famiglie, lavoro per i disoccupati, una natura bella e pulita e… e…”.
L’angelo lo interruppe: “Mi dispiace, signore. Lei mi ha frainteso.
Noi non vendiamo frutti, noi vendiamo solo semi”.
Bruno Ferrero

Qualche anno fa ho conosciuto e condiviso alcune idee e momenti di scambio con Eva Galdabino, una donna e una mamma come me incapace di abbassare lo sguardo davanti alle domande educative, che sono poi domande sulla vita. Abbiamo scoperto di esserci incrociate nei cortili dell’università di Pavia, nella aule di filosofia e di pedagogia, ma non ne conserviamo memoria.


Oggi Eva è una pedagogista che, attraverso un cammino personale molto profondo e complesso, ha trovato nel percorso steineriano non solo importanti risposte di carattere educativo ma soprattutto la strada per il percorso scolastico dei suoi figli.


In un testo come questo non poteva mancare un capitolo dedicato a Rudolf Steiner, ma non poteva essere affidato a chi, come me, ha solo una conoscenza esterna di una visione così articolata, filosofica e sistemica.


Sono felice che Eva abbia accettato di scrivere di sé e della pedagogia steineriana con la passione che contraddistingue ogni suo passo.


Sarà lei la nostra guida, preziosa, per le pagine che seguono.