Riflessioni conclusive sul periodo 0-3

Iempo addietro un’educatrice montessoriana obiettava che non si dovrebbe parlare di “Nidi Montessori”, in quanto questo nome sarebbe specifico delle Case dei Bambini e delle Scuole, identificabili da un caratteristico complesso di oggetti, materiali, proposte di attività.


La discussione si fece accesa perché, in realtà l’obiezione non ha molto senso: se c’è un aspetto che Maria Montessori ha costantemente portato avanti, è l’aver osservato e studiato i bisogni di un determinato periodo di sviluppo (o piano) per rispondere ad essi in modo adeguato, si tratti di un neonato o di un adolescente.


Sembra ovvio che l’ambiente proposto per la Casa dei Bambini si modifichi profondamente quando si passa alla scuola elementare o alla media per adeguarsi ai nuovi bisogni dell’età (anche se molte volte questo non si realizzi). E il Nido?


Il luogo per i più piccoli non può apparire come una Casa dei Bambini diluita, con spazi e oggetti non appositamente studiati e nemmeno essere dichiarata Montessori solo perché si danno ai bambini i materiali sensoriali più semplici.