A) Itard e Séguin, prime fonti ispiratrici per Maria Montessori
Negli anni tra la laurea in psichiatria nel 1896 e il 1903, Maria si occupò a fondo del problema dei bambini definiti “oligofrenici” di età scolare, considerati non recuperabili. Insieme ai suoi colleghi De Santis, Bonfigli e Montesano partecipò a una Lega che promuoveva la loro educazione e ne diffuse, con capacità oratorie non comuni in conferenze e seminari in varie città italiane, gli esiti positivi sperimentati con passione e dedizione. Per due anni infatti si dedicò alla scolarizzazione di questi bambini, conducendoli a un esame finale a livello dei bambini “normali”, esito clamoroso che la indusse a riflettere sullo “spreco” generalizzato d’infanzia. Per lei fu una straordinaria esperienza educativa – “il mio solo titolo in campo pedagogico”, scrisse nel suo primo libro – che aveva preso le mosse da quanto aveva scoperto a Parigi da altri medici altrettanto dediti a ragazzini non meno infelici. In seguito le è stato più volte rimproverato di aver “applicato” ai sani metodi e mezzi sperimentati con gli “anormali”. Le pagine che seguono, relative a esperienze con bambini dai tre ai sei anni, dimostreranno il contrario.
Tracciamo qui di seguito una breve memoria dei francesi Itard e Séguin, precursori nel prendersi cura dei bambini “dimenticati”.
Jean Marc Gaspar Itard (1774 -1838), nato in Provenza, aveva scoperto la vocazione per la medicina durante la Rivoluzione francese, quando si trovò nell’ospedale militare di Soliers. Divenuto medico, vinse il concorso come chirurgo presso l’ospedale parigino “Val-de-Grace”. Nel dicembre 1800 divenne direttore a Parigi dell’istituto per i sordomuti in rue Saint-Jacques. La sua fama è dovuta al fatto che cercò di rieducare il ragazzino di circa undici anni trovato nelle montagne boscose dell’Aveyron (Massiccio Centrale).