Risposte ai bambini
della seconda infanzia

a) Proteggere il senso di meraviglia

Il secondo piano dello sviluppo ha esigenze assai diverse rispetto alla prima infanzia: ora sono essenzialmente morali, intellettuali, sostenute da una grande potenza immaginativa e dal desiderio di conoscere


“Perché ci sono le mosche e le balene, le stelle e i fiori? Perché le foglie sono verdi? Perché il sole se ne va e viene la luna?”. Innumerevoli volte i bambini con le loro domande e riflessioni – spesso di natura filosofica – ci chiedono risposte su fenomeni vitali da cui ci allontaniamo sempre più. Vogliono sapere e capire: un bisogno profondo, un nuovo periodo sensitivo, dice Maria Montessori, cioè un tempo di particolare sensibilità ai tanti aspetti della conoscenza che così spesso vengono immiseriti con la suddivisione in materie, con le lezioncine, con le nozioni da imparare a memoria.


È invece il respiro, la bellezza dell’universo che bisogna dare loro e, insieme, la conoscenza della grande legge che regola la vita sulla Terra: l’interdipendenza degli elementi e degli esseri viventi.


In risposta ai nuovi bisogni Maria Montessori propone come fine ultimo l’educazione cosmica. Non si tratta di quella ecologia depressiva che mostra ai bambini sempre e solo i disastri compiuti dagli esseri umani. Si potrà - e si dovrà - arrivare a questa consapevolezza, ma prima occorre costruire in positivo, coltivando il senso di meraviglia proprio dell’infanzia, mostrando in modo concreto la storia della Terra, la formazione degli ambienti naturali, dai minimi che si possono rintracciare sotto un sasso o in un vecchio muro a quelli vasti come la foresta pluviale, la tundra o la savana. Ad essi giungono per analogia, usando l’immaginazione, se vengono aiutati a scoprire che tutto si trasforma e che, accanto a forze minacciose e distruttive come un terremoto o un uragano, ce ne sono molte altre costruttive che agiscono incessantemente.