di Maria Montessori
Che cos’è l’educazione cosmica (1949)
“Per Educazione Cosmica intendiamo una preparazione effettiva delle nuove generazioni a comprendere che l’umanità intera tende a unirsi in un solo organismo.
Questo concetto non deve essere dato come un ideale fatto per guidare le azioni degli uomini, ma come una realtà già esistente, benché ancora in via di attuazione. Non si tratta cioè di spingere a una cooperazione tra gli uomini per indurli a unirsi tra loro, ma di far sorgere la coscienza verso un fatto che esiste e che esige l’adattamento conscio degli uomini allo stato reale di cose in cui essi vivono.
Un grande cambiamento nella civilizzazione è sensibilmente percepito in modo universale. L’evidenza è data dai progressi del mondo esterno davanti alla “intelligentia” ed è data dai rapporti materiali di tutta la società dove i vari gruppi umani – a qualunque grado di progresso interno si trovino – devono partecipare a una vita d’insieme che li trascina nel campo comune anche contro la loro volontà.
I più potenti e progrediti tra i popoli scoprono se stessi in uno stato di reale dipendenza da altri popoli minori e sono costretti a considerare con prudenza anche le minime parti: le minoranze. Tutta l’umanità risulta oggi organizzata in un solo insieme che funziona similmente a un organismo vivente, dove le varie parti sono tutte necessarie, e il male di una parte porta dolore e malattia a tutto l’insieme.
Nel passato quando l’evoluzione umana era ancora in uno stato di disorganizzazione delle parti, ci fu per esempio il fenomeno degli Imperi che si proponevano la conquista di altri popoli o del mondo intero. Oggi questi tentativi falliscono perché sono assurdi: essendo avvenuta già una organizzazione del tutto, nessuna parte può prevalere sulle altre, senza portare con sé dei perturbamenti universali – appunto come in un organismo la prevalenza di un organo – il cuore per esempio – (se ammalato) porta pericoli mortali a tutto l’insieme.
Non è una questione di scelta o di pareri, ma un fatto realmente esistente che nessuna forza di volontà potrebbe combattere.
La necessità è che gli uomini si rendano consapevoli di questa situazione e comincino perciò a cooperare consciamente con essa, comprendendo che tutta l’umanità, in tutti i suoi diversi gradi di evoluzione, deve essere unita anche nei sentimenti e nella comprensione reciproca e che un certo grado di livellamento medio deve essere raggiunto tra i vari gruppi che costituiscono l’umanità civilizzata, così come oggi si trova sulla Terra.
L’aiuto a quelli che sono ancora in condizione inferiore o a quelli che hanno minime risorse materiali, è un modo di assicurare la salvezza di tutto l’insieme: è perciò interesse di tutti. Le vere difese contro il sopravvenire di guerre o di rivoluzioni consistono principalmente nel “livellare” i troppo rudi dislivelli tra i gruppi umani e nel procurare a tutti i mezzi più efficaci per farli partecipare all’insieme.
Se si pensa che l’unità umana è un fatto già largamente iniziato e che va completandosi con fantastica rapidità, viene di conseguenza che l’educazione assume un’enorme importanza. Poiché la parte materiale dell’organizzazione sociale esiste, è necessario “preparare gli uomini” ad adattarsi alle condizioni presenti dell’esistenza.
L’educazione deve “operare” l’adattamento delle nuove generazioni. Poiché, se continua la presente incoscienza – e la cecità all’evidenza – e i gruppi continuano a voler prevalere sugli altri, servendosi dei mezzi prodigiosi che la scienza mette a disposizione degli uomini, è chiara la minaccia di una distruzione universale (…).