di Grazia Honegger Fresco

Cronologia di una vita43

1870

Maria Montessori nasce a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto, figlia unica di Renilde Stoppani, nata a Monsanvito (AN) (1840-1912), e di Alessandro (1832-1915), originario di Ferrara, esperto nella manifattura dei tabacchi.


1874

La famiglia si trasferisce a Roma.


1876-1881

Frequenta le elementari nella scuola pubblica di via S. Nicolò da Tolentino.

1883-1886

Superando l’opposizione paterna frequenta la Regia Scuola Tecnica “M. Buonarroti” e si diploma con 137 su 160.


1886-1890

Prosegue la lotta per continuare gli studi di matematica e di scienze e si diploma presso il Regio Istituto Tecnico “L. da Vinci” (equivalente a un moderno Liceo scientifico). Decide di studiare medicina. Incontra dure opposizioni ovunque; chiede appoggio a Guido Baccelli, primario di clinica medica e deputato che glielo nega. Nell’autunno del ’90 si iscrive alla “Facoltà di scienze fisiche, naturali e matematiche” dell’Università e prende la relativa licenza. Nell’autunno torna con la sua richiesta e si appella anche al papa Leone XIII che dà la sua approvazione.


1891-1892

Grazie al precedente diploma, si può iscrivere al terzo anno di medicina: è la prima donna a frequentare a Roma tale facoltà. A partire dalle esperienze in sala anatomica, sono studi assai impegnativi, duri sul piano delle relazioni, essendo l’unica donna presente. Frequenta il corso di igiene, allieva del parassitologo Angelo Celli.


1893-1895

Il 1893 è l’anno in cui Maria si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia.Nel maggio un giornale nota, al funerale di Jacob Moleschott – importante fisiologo della Facoltà – il corteo degli studenti e, in mezzo ad essi la giovane donna, unica fra i tanti. Dal 1894 segue le lezioni di Clodomiro Bonfigli, titolare della cattedra di psichiatria che si oppone, con forte attenzione al sociale, al fatalismo deterministico di Cesare Lombroso. Studia pediatria all’Ospedale dei Bambini; frequenta per tirocinio l’ospedale femminile a “S. Giovanni in Laterano” e quello maschile a “S. Spirito in Sassia”; riceve il premio Rolli di 1000 lire per una ricerca in patologia generale.


1896

Frequenta la Regia Clinica Psichiatrica e prepara la sua tesi: Contributo clinico allo studio delle allucinazioni a contenuto antagonistico; 96 pagine manoscritte. Si laurea il 10 luglio; suo relatore è il direttore della clinica Ezio Sciamanna, succeduto a Bonfigli, dopo la scelta di questi di diventare deputato. Subito lavora come assistente all’ospedale di S. Giovanni.

A fine settembre partecipa a titolo personale al Congresso Internazionale delle Donne a Berlino.


1897

Il “Bollettino della Società Lancisiana degli Ospedali romani” pubblica una sua ricerca dal titolo Sul significato dei cristalli del Leydèn nell’asma bronchiale (A. XVI, fase. I, Tip. I. Altero, Roma 1896). In alto, in copertina, si legge “Dott. Mario Montessori, aggiunto di medicina negli ospedali di Roma”. È assistente nella Clinica Psichiatrica e comincia a interessarsi ai “bambini idioti”, rinchiusi nel Manicomio romano “S. Maria della Pietà”. Suoi colleghi di lavoro sono Giuseppe Ferruccio Montesano (1868-1961) e Sante de Sanctis (1872-1935). La “Rivista quindicinale di Psicologia, Psichiatria, Neuropatologia” del 1° dicembre pubblica dei “dottori G. Montesano e M. Montessori” Ricerche batteriologiche sul liquido cefalorachidiano dei dementi paralitici (Fasc. 15). Insieme a de Sanctis pubblica nella rivista “Policlinico”, vol. IV-M, A. 1897, una ricerca Sulle cosiddette allucinazioni antagonistiche, che riprende i temi della sua tesi. Partecipa a Torino al Congresso Nazionale di Medicina.


1898

Il 31 marzo nasce, da una relazione con Montesano, il figlio Mario. Lo affiderà a una balia, ma continuerà in segreto a vederlo periodicamente. Lo riprenderà con sé, adolescente.

Nel settembre partecipa, su delega di Bonfigli, al I Congresso Pedagogico Nazionale di Torino, dove solleva la questione pedagogica dei bambini “frenastenici”.

La sua relazione è a p. 123 degli Atti, pubblicati dallo Stab. Tip. Camandona. Tiene conferenze in varie città italiane (Milano, Padova, Venezia, Genova) sulla condizione femminile e sui minori sfruttati o in difficoltà. La rivista “Clinica Moderna” (A. IV, n. 43-44) pubblica una lezione di Ezio Sciamanna su La Paranoia, raccolta – è scritto – “dal Dott. Mario Montessori, assistente volontario nell’anno scolastico 1897-1898”. Nel dicembre Clodomiro Bonfigli fonda la “Lega Nazionale per la protezione dei fanciulli deficienti”. La Montessori e Montesano sono consiglieri della Lega.


1899

Agli inizi dell’anno è a Parigi nel reparto di Bicêtre, diretto da Bourneville, dove scopre i lavori di Itard e di Séguin. Al ritorno, su incarico di Guido Baccelli, divenuto ministro dell’Istruzione, tiene, per i futuri maestri, nelle tre Scuole Normali di Roma cicli di conferenze sulla pedagogia speciale. Nel giugno partecipa al Congresso Internazionale di Londra per i diritti femminili inviata dal Ministro Baccelli; qui denuncia la piaga del lavoro dei minori e la condizione delle donne. Ne pubblicherà un resoconto su “La Via Femminile”, mensile diretto da Emilia Mariani. A Londra studia le realizzazioni lì adottate per i bambini svantaggiati.


1900

I corsi si trasformano nella Scuola Magistrale Ortofrenica, inaugurata il 7 aprile e diretta da Montesano e dalla Montessori che vi insegna igiene. Alla scuola venne affiancata una classe “pilota” dove lavora direttamente con i bambini, sperimentando il materiale creato da Séguin ed elaborandone altro. I risultati sono impressionanti. Il 27 dicembre viene aperto l’Istituto Medico-Pedagogico della Lega, per accogliere i 60 bambini, fino ad allora tenuti in manicomio. Nell’inaugurazione (24 aprile) Bonfigli chiede aiuto anche alle “filantropiche signore” dell’aristocrazia romana.

Esce in dispense il Riassunto delle lezioni di didattica, da lei svolte nella Scuola Magistrale Ortofrenica nell’anno 1900 (Lab. Litogr. Romano).

Ottiene la cattedra di igiene e antropologia all’Istituto Superiore di Magistero Femminile e la terrà fino al 1904.


1901

Presenta a Napoli, al II Congresso Pedagogico Nazionale, una relazione su Norme per una classificazione dei deficienti in rapporto ai metodi speciali di educazione (Tip. A. Trani, 1902), nella quale presenta anche le idee e i metodi di Séguin, da lei ampliati. Nell’intestazione viene indicata come la “direttrice della Scuola Normale pe’ deficienti in Roma”, ovvero la Scuola Ortofrenica.

Partecipa fin dalla sua fondazione all’Unione Femminile (associazione laica creata da Ersilia Majno Bronzini che a Milano, insieme al “Comitato per la tratta delle bianche” e all’“Asilo Mariuccia”, si batte per la protezione delle giovani prive di appoggio familiare) e scrive sulla rivista omonima. Su un quotidiano il 5 maggio 1901 esce un suo lungo articolo intitolato Femminismo.


1902

Scrive La via e l’orizzonte del femminismo in “Cyrano de Bergerac”, n. 6, p. 206.


1903

Lascia la direzione della Scuola Magistrale Ortofrenica e il relativo insegnamento. Esce in opuscolo una sua conferenza tenuta agli studenti di filosofia dell’Università di Roma dal titolo L’Antropologia Pedagogica, edita da Vallardi, Milano, con dedica al titolare di pedagogia, Luigi Credaro.


1904

Il 29 dicembre è abilitata alla libera docenza in antropologia all’Università di Roma, materia che insegna nella Facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali. Terrà tale cattedra fino al 1910. Esce nella “Rivista di filosofia e scienze affini” A. VI, vol. II, nn. 3-4, uno studio impressionante sul tema Influenza delle condizioni di famiglia sul livello intellettuale degli scolari.


1905

Esce negli “Atti della Società Romana di Antropologia”, (vol. XII, fasc. 1) Caratteri fisici delle giovani donne del Lazio, “desunti dall’osservazione di 200 soggetti”: uno studio di 85 pagine con ampia bibliografia. Al corso biennale di perfezionamento per maestri neodiplomati insegna antropologia pedagogica.


1906

Esce in “Ricerche e Studi di Psichiatria, Neurologia, Antropologia e Filosofia, dedicati a Enrico Morselli”, lo studio su L’importanza della etnologia regionale nell’antropologia pedagogica, edito da Vallardi, Milano.

Nell’inverno è eletta nel giurì per l’assegnazione dei premi all’Esposizione Internazionale di Milano nel settore della Pedagogia Scientifica e della Psicologia Sperimentale. Primo incontro con Edoardo Talamo dell’Istituto Romano dei Beni Stabili che le espone il progetto di creare nel quartiere S. Lorenzo per i bambini piccoli “una scuola nella casa”. Lei accetta con entusiasmo.


1907

6 gennaio: si inaugura la prima “Casa dei Bambini”; il 7 aprile la seconda, sempre nel “quartiere dei poveri”, come era chiamato S. Lorenzo. Nella conferenza (pubblicata dall’Officina Tipografica Bodoni di Gino Bolognesi, Roma) parla anche della donna nuova “come farfalla uscita dalla crisalide”. Continua a sviluppare il materiale di Séguin, creando il materiale sensoriale.


1908

La Società Umanitaria, con ideali filantropici e laici, apre a Milano la prima CdB, a cura di Anna Maria Maccheroni e poi di Anna Fedeli, nelle case operaie di via Andrea Solari 54 e si assume l’onere di fabbricare i materiali necessari nel proprio laboratorio artigianale, creato per formare operai esperti. Nell’aprile si tiene a Roma il I Congresso Nazionale delle Donne Italiane, che vede unite – ma per poco – emancipazioniste cattoliche, laiche e socialiste: la Montessori, invitata dalla “Sezione di Moralità” del Congresso, presenta la relazione La morale sessuale nell’educazione. In essa denuncia i danni della doppia morale, ricorda la responsabilità educativa delle madri nel parlare ai figli secondo verità, ispirandosi ai fatti biologici e all’evoluzione delle specie viventi. L’intervento viene pubblicato dallo Stab. Tipografico Società Editrice Laziale di Roma insieme agli Atti del Congresso.


Il 4 novembre si inaugura nel quartiere Prati di Roma la quarta CdB, un’altra al Trionfale che la regina andrà a visitare. Altre a S. Lorenzo, secondo il progetto di Talamo. L’eco di queste prime esperienze è subito molto ampia. Nel periodico mensile “L’educazione dei sordomuti” (Fasc. V, del maggio), stampato a Siena, Premiata Tip. Cooperativa, esce un suo articolo dal titolo Metodo per insegnare la scrittura.