di Maria Grazia Corda68
Segni dentro. Tracce di incontri con
Maria Montessori
Ed estremo coraggio ci vuole per decidere di lasciare una professione duramente conquistata in quanto donna e ormai affermata con un suo specifico di novità (non solo medico, ma psichiatra infantile), alla quale non mancano riconoscimenti almeno a livello nazionale, per dedicarsi a un lavoro tutto nuovo, tutto da studiare e da inventare in una visione del futuro che a molti sembra pura utopia: formare i nuovi maestri per un’umanità diversa. E saranno soprattutto le donne, molte donne, a seguirla, a sperimentare con lei, a continuare il suo cammino… Le note sono della curatrice.
Nello scrivere la vita di una donna c’è un aspetto di conoscenza e di narrazione che colloca inevitabilmente chi fa tale operazione in una dimensione costruttiva. Rispetto a Maria Montessori sono stata toccata nei punti cruciali della mia esistenza di donna, dalla professione – di studiosa dell’infanzia – alla maternità, al mio rapporto con il mondo della cultura.
C’è una questione di metodo, ma anche di prospettiva e di come questa si costruisce e si decostruisce, trasformandosi nel progressivo incontro con il proprio oggetto di studio, in questo caso la soggettività di un’altra donna, Maria Montessori.
I due elementi, metodo e prospettiva, seppur intimamente legati e quasi la stessa questione, sono talora sciolti nel parlare, per semplificare alcuni punti e relazioni e per renderli in parte più chiari, senza perderne tuttavia di vista la complessità e l’unitarietà.