capitolo 10

Le paure degli adulti

Le paure riguardo all’introduzione di una qualsiasi nuova tecnologia sono vecchie quanto il mondo. L’esempio più noto e più antico si trova nel Fedro di Platone, dove Socrate racconta al giovane Fedro il mito della scrittura:

Il dio Theuth, presentando al re Thamus alcune tra le sue invenzioni, propone anche l’arte della scrittura. Ma l’invenzione non incontra l’entusiasmo del re, poiché quest’arte, come egli obietta: «Avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno, perché, fidandosi della scrittura, si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da se medesimi».

Certo, si è persa la memoria, ma si è guadagnata la cultura. Bisognerebbe, infatti, considerare che, quando si introduce una nuova tecnologia, si perde sì qualche cosa, ma di solito si guadagna qualcos’altro o più probabilmente cambia tutto. Per esempio, col navigatore GPS certamente si perde la visione globale del territorio circostante che ci offre una carta topografica, ma si guadagna in precisione e rapidità per arrivare a destinazione. Oppure, volendo divertirci un po’, possiamo dire che con il cellulare si perde la possibilità di “sbattere la cornetta in faccia” a uno scocciatore telefonico, ma si guadagna l’opportunità di poterlo insultare ovunque ci si trovi.