TERZA PARTE - L'alimentazione al nido 24. Allattamento al seno al Nido di Franco De Luca ei Nidi le madri che allattano possono avere un grande sostegno, in primo luogo di tipo organizzativo, portando al Nido il proprio latte spremuto per somministrarlo ai figli che sono stati inseriti lì precocemente (tra il 3° e 6° mese), in secondo luogo di tipo emotivo/relazionale, se il personale è competente sui vantaggi dell’allattamento al seno e capace di offrire comprensione, aiuto ed empatia nei momenti di difficoltà. N Un Nido che vuole essere “amico del bambino” dovrebbe prevedere per l’allattamento al seno una formazione per tutto il personale (educativo e ausiliario), con un modulo di almeno 8 ore basato sui principi dell’OMS/UNICEF che contenga principi di anatomia e fisiologia della lattazione, informazioni sulla strategia globale dell’OMS/UNICEF, conoscenze sui segnali di fame e sazietà del lattante e su come e quando introdurre cibi solidi e semisolidi, in funzione delle competenze del bambino. Tale formazione andrebbe fornita a tutti i nuovi assunti. ad hoc Un riferimento da considerare è sicuramente la proposta dell’Ente Nazionale per le Scuole Materne (JUNJI) in Cile: “Scuole Materne e Asili Nidi Amici dei Bambini”, basata sui Dieci Passi per una Scuola Materna Amica dei Bambini: integrare l’argomento dell’allattamento al seno nel programma annuale della scuola materna o asilo nido ad ogni livello; formare tutto il personale a svolgere attività di promozione e sostegno; informare tutte le famiglie dei bambini iscritti sui benefici dell’allattamento materno; promuovere attività educative con donne in gravidanza, madri che allattano e familiari dei bambini che sono interessati all’argomento; stimolare esperienze sull’allattamento al seno in cui i bambini possano partecipare; sostenere la continuazione dell’allattamento all’asilo nido; promuovere l’allattamento esclusivo al seno finché il bambino non abbia circa 6 mesi di vita; evitare l’uso di ciucci; promuovere la formazione di gruppi di sostegno all’allattamento all’interno della comunità scolastica (genitori, insegnanti, amministratori, maestri ecc.); coordinarsi con consultori e altre organizzazioni su attività collegate all’allattamento o all’alimentazione infantile. Il personale educativo e ausiliario deve essere in grado, in caso di difficoltà (necessità per la mamma di assumere farmaci, malattia sua o del bambino, riduzione della produzione del latte, nuova gravidanza o altra preoccupazione materna sull’allattamento), di indirizzare le madri verso operatori esperti (ostetriche, pediatri, IBCLC , volontarie della Leche League o di altre associazioni di madri presenti sul territorio ) e non accodarsi al coro dei falsi esperti che consigliano la sospensione dell’allattamento. 1 2 3 Il Nido deve rispettare il Codice Internazionale per la commercializzazione di cibi per l’infanzia : non devono, quindi, essere esposti manifesti né distribuite riviste che pubblicizzano latti, o altri alimenti, indicati nel Codice come rischiose interferenze con l’allattamento al seno. 4 Note L’IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant, tradotto in italiano con la 1. dicitura Consulente Professionale in Allattamento Materno) è una figura professionale preparata a sostenere le mamme rispettando le loro richieste e desideri, con un codice deontologico ben preciso e nel pieno rispetto delle evidenze scientifiche e del Codice di Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno (www.aicpam.org/ibclc-per-le-mamme). La Leche League è un’associazione di volontariato che si dedica al sostegno delle 2. mamme che desiderano allattare. Le volontarie non danno consigli, ma informazioni; tantomeno dicono alla mamma cosa “deve” fare, piuttosto la aiutano a trovare in se stessa le risorse e a sviluppare e rafforzare la propria autostima e le proprie competenze per il suo personale modo di essere madre (www.lllitalia.org). Ecco due esempi: Il Melograno, Centro Informazione Maternità e Nascita, nasce nel 3. 1981 a Verona e da allora in tutta Italia promuove una cultura della nascita rispettosa dei ritmi fisiologici del parto, dell’intimità, delle emozioni e dei bisogni affettivi della coppia e del bambino; rappresenta un punto di riferimento per le donne e le coppie che desiderano vivere la nascita del figlio da protagoniste, nel rispetto delle proprie scelte e della propria individualità; sostiene le famiglie dal tempo dell’attesa ai primi anni di vita dei bambini, nel rispetto delle diverse culture d’appartenenza (www.melogranoroma.org); La Goccia Magica, composta da mamme che hanno avuto esperienza diretta con l’allattamento al seno. Lo scopo è quello di fornire informazioni e aiuto alle mamme che lo desiderano, sottolineando l’importanza dell’aiuto diretto da una madre all’altra, per imparare a individuare i bisogni del proprio bambino e a soddisfarli nel migliore dei modi (www.lagocciamagica.it). Il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno 4. OMS/UNICEF (www.unicef.it/Allegati/Codice_sostituti_latte_materno_11dic2012.pdf) è stato adottato da una risoluzione dell’Assemblea Mondiale della Sanità (AMS) nel 1981 e viene regolarmente aggiornato con delle Risoluzioni dell’AMS. Istruzioni per la conservazione e la somministrazione del latte materno Il personale incaricato dell’asilo nido prende in consegna dalla madre, o da chi per lei, il latte materno contenuto in un biberon, al quale applica un’etichetta adesiva indicante il nome del bambino, con la data ultima per l’utilizzo, firmata dalla madre e posizionata a cavaliere in parte sul coperchio e in parte sul biberon, in modo da sigillarlo; il contenitore con il latte viene immediatamente riposto in frigorifero alla temperatura di +4 °C e lì conservato fino al momento dell’utilizzo; giunto tale momento, l’operatore incaricato, dopo accurato lavaggio delle mani, deve verificare che l’etichetta attaccata al coperchio e al biberon risulti integra, come era al momento della consegna. Se fossero presenti rotture ingiustificate, strappi o comunque segni di manomissione, non si deve somministrare il latte, ma avvisare subito la madre della soppressione del pasto per concordare provvedimenti alternativi; se l’etichetta risulta integra, svitare il coperchio del biberon e, al suo posto, avvitare la tettarella sterile allegata, facendo attenzione a non contaminare i bordi del biberon stesso e della tettarella; il biberon deve essere agitato dolcemente e poi posto sotto acqua corrente calda per alcuni minuti, fino a quando il latte raggiunge la temperatura di circa 37 °C, o nello scaldabiberon adeguatamente termostatato a 37 °C: non vanno utilizzati né acqua riscaldata sul fornello né forno microonde; al termine della poppata, il biberon e la tettarella vengono lavati con detergente per stoviglie e così riconsegnati alla madre; il protocollo deve essere accuratamente presentato al personale dell’asilo nido e alla madre interessata dagli operatori della sezione Pediatria di Comunità; la durata del latte materno spremuto dipende dalle modalità di conservazione: il latte materno fresco si mantiene: fuori dal frigorifero per 4 ore a una temperatura ambiente di 25 °C in frigorifero a +4 °C per 72 ore il latte scongelato va consumato entro 24 ore. Nel regolamento del Nido deve essere previsto un protocollo per la raccolta, conservazione e somministrazione del latte materno. Qui di seguito presentiamo un modulo di modello da utilizzare per permettere la somministrazione nel Nido del latte materno spremuto. La sottoscritta ................................................. nata il .... /.... /........ a ............................... e residente a ....................................... P.za/Via ....................................... madre di ................................................. nato/a a ....................................... il .... /.... /........ CHIEDE CHE durante la frequenza al Nido venga somministrato al figlio/a il suo latte materno spremuto, fresco o scongelato a colazione ☐ a pranzo ☐ a merenda ☐ in accordo al protocollo vigente. La sottoscritta dichiara di assumersi ogni responsabilità in merito alle modalità di conservazione, confezionamento e trasporto del latte fino alla consegna di questo al personale incaricato del Nido. La sottoscritta provvederà a fornire il materiale necessario (biberon e tettarelle sterili). Data ....................................... Firma della madre .................................................... VISTO SI APPROVA Il Pediatra del Nido ..................................................