PRIMA PARTE - Allattamento e accudimento 9. Calo fisiologico o patologico? no dei dogmi sull’efficacia dell’allattamento nei primi giorni di vita è che il neonato non deve scendere al di sotto del 10% del peso rilevato alla nascita e che un calo superiore non è più fisiologico ma patologico. È una linea di demarcazione che, ancora in molti punti nascita, rappresenta una regola rigida per decidere se introdurre o no il latte di formula. U In letteratura non esiste univocità sul limite accettabile del calo (7-10%?); inoltre, come afferma uno dei pionieri della promozione dell’allattamento al seno in Italia, il neonatologo Mario Ferraro, l’errore più grande è insito nella mancanza di standardizzazione del peso rilevato alla nascita, che può essere variabile per i liquidi infusi alla madre, per i minuti o le ore di vita, per l’emissione di urine e meconio. L’applicazione rigida del limite del 10% di calo non tiene conto di quando il peso alla nascita è stato rilevato, mentre basterebbe dare un tempo di adattamento, favorendo il contatto pelle a pelle e posticipando la misurazione del peso alla fine di questo periodo, per avere un peso inferiore che ridimensionerebbe il calo fisiologico. Il calo fisiologico è normale ed è dovuto alla perdita di eccesso di liquido. Con il giusto sostegno all’allattamento esclusivo appena descritto, la perdita di peso è minima e il peso ricomincia a crescere il quarto giorno, in media. Circa il 3% dei neonati a termine perdono più del 10% del loro peso alla nascita; questi neonati devono essere osservati con cura e sostenuti per aumentare la frequenza e l’efficacia dell’allattamento al seno. 1 Mi è capitato molte volte di sostenere i genitori nel rifiutare di far somministrare a un neonato, in buone condizione generali e che già poppava in maniera adeguata, un’aggiunta di latte di formula solo perché dopo 24 ore dal parto, alla nuova pesata, risultava un calo di poco superiore al 10%. Sempre riportando le parole del dott. Mario Ferraro: “il calo ponderale non è di per sé sufficiente a giustificare un’integrazione ma deve essere valutato caso per caso e presi gli opportuni provvedimenti (controllo di attacco e posizione durante la poppata e dell’avvenuto trasferimento di latte)”. 2 Note Wright C.M., Parkinson K.N., , in “Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed”, 2004, 89, pp. 254-257. 1. Postnatal weight loss in term infants: what is “normal” and do growth charts allow for it? Istituto Superiore di Sanità - Ordine della Professione Ostetrica di Roma e Provincia (OPORP), , seconda edizione, giugno 2019, pag. 269. 2. Manuale del Formatore. Corso Salute primale e allattamento: i primi 1000 giorni La prescrizione inappropriata di latte di formula nei primi giorni di vita non solo abbassa la fiducia della mamma nelle proprie possibilità di nutrire il bambino, ma interrompe anche il circolo virtuoso poppata → secrezione di prolattina → incremento di produzione del latte; il bambino saziato dal latte di formula, che richiede tempi più lunghi per esser digerito, allunga infatti gli intervalli tra le poppate con conseguente diminuita secrezione di prolattina e ridotta produzione di latte. Le condizioni che spesso fanno credere alle mamme di non avere latte a sufficienza sono le stesse che per operatori non esperti diventano pretesti per introdurre il latte di formula nell’alimentazione del bambino: il bambino piange spesso; il bambino non dorme per lunghi periodi di tempo; il bambino non si tranquillizza al seno ed è difficile dargli da mangiare; il bambino si succhia le dita o i pugnetti; il bambino è troppo grosso o troppo piccolo; il bambino vuole stare al seno spesso o per lunghi periodi; la madre (o un’altra persona) pensa che il suo latte sia troppo “acquoso”; il latte non fuoriesce o ne esce poco quando la madre prova a spremerlo; il seno non si riempie o è più soffice di prima; la madre non nota che esca del latte o altri segni del riflesso ossitocinico; il bambino mangia i supplementi, se gli sono offerti. In realtà nessuna di queste condizioni autorizza a proporre l’introduzione del latte di formula se: dopo il secondo giorno, il neonato bagna 6 o più pannolini in 24 ore, con urina chiara e diluita; il neonato ha da 3 a 8 scariche di feci nelle 24 ore. Dopo il primo mese, le scariche possono diventare meno frequenti; è sveglio, il tono muscolare è buono, la pelle è sana, e cresce bene.