Oggi la mania di cercare sintomi o un consiglio medico in rete crea grossi problemi a una diagnosi medica seria.
Non c’è quindi da sorprendersi che abbia fatto sensazione un cartello comparso all’Istituto dei Tumori di Milano verso la fine del 2017: “Coloro che si sono già diagnosticati da soli tramite Google, ma desiderano un secondo parere, per cortesia controllino su yahoo.com”.
Certo, l’importanza dell’accesso alle informazioni online, anche a quelle riguardanti la salute, sicuramente non può essere messo in discussione. Ciò
che è discutibile è invece l’uso che si fa delle nozioni così acquisite. Soprattutto in questo campo, in cui ne va di mezzo la nostra salute, serve
una consapevolezza attenta riguardo alla cultura della rete, serve comprendere che, se anche si possiedono conoscenze mediche e anche se riteniamo che
la fonte delle informazioni sia assolutamente affidabile, il ricorso ai professionisti è imprescindibile, non foss’altro per adattare l’informazione
generica ricuperata in rete al caso clinico specifico.
In questo breve capitolo non mi sostituirò quindi ai professionisti medici, voglio solo ricordare alcuni effetti della tecnologia sulla salute dei nostri giovani in modo che possiamo vigilare. Se vogliamo un’analisi più approfondita, in rete le informazioni non mancano, come, per esempio, il documento della Società Italiana di Pediatria1 sui bambini in età prescolare e i dispositivi elettronici. Ribadisco quanto già detto: queste risorse vanno bene come linee guida, non vanno bene per fare una diagnosi in proprio.