Antonello Maietta
Romagnolo di nascita per caso, da mamma ligure e papà campano. Si iscrive ai corsi dell’AIS appena diciottenne non solo per passione, ma per evitare di collezionare brutte figure con i clienti del ristorante di famiglia a Porto Venere, dove collabora nei momenti liberi dagli studi di economia all’Università di Pisa. Resta fatalmente attratto dal mondo del vino e trasforma un’esigenza momentanea in un’attività professionale che lo porta, nel 1990, a vincere il titolo di Miglior Sommelier d’Italia. Dal novembre 2010 è Presidente nazionale dell’AIS. È autore di numerosi articoli, saggi e del volume Vini di Liguria, Vinidamare (2008). Ha vinto il Premio Italia a Tavola 2016 come Personaggio dell’anno.
Roberto Bellini
Incontra professionalmente il vino nel 1977, e da allora non lo lascia più. Dirige un’azienda chiantigiana per molti anni. Nel frattempo segue la formazione AIS, aggiornandosi anche con Master specifi ci su Whisky e Champagne, nonché con il seminario d’ammissione all’Istituto Master of Wine. Più volte consigliere nazionale AIS, componente della Giunta Esecutiva Nazionale e Vice Presidente (1999- 2002, e dal 2010). Collabora con riviste specializzate e scrive di vino, come Toscana Libera Terra di Vino (1999), Champagne e Champagnes (2009). Nel 2005 è il primo italiano a vincere il titolo di Ambassadeur du Champagne Italie.
Morello Pecchioli
Nasce sotto i colli di Custoza in un’annata eccezionale per i vini: corpo pieno, equilibrio perfetto, magnifi ca razza, carattere marcato. Giornalista appassionato di storia fa il pendolare tra presente e passato scrivendo di entrambi. Goloso e curioso trasforma i peccati di gola e la passione per i viaggi in pagine per l’“Arena di Verona”. Archeogastronomo, adora scavare nella sua biblioteca che occupa uno studio, due camere da letto, una taverna e due garage e ha 7 metri di scaffali di libri di enogastronomia (33 centimetri scritti da lui). Schiavizzato da Edoardo Raspelli, ha collaborato alla Guida dell’Espresso. Scrive indegnamente – anche se fa di tutto per meritarselo – per alcune riviste di cibo e di vino.
Gherardo Fabretti
Nasce a Catania nel 1984, lo stesso giorno di Pirandello, Enrico VIII e Jerr y Calà. La pessima annata non lo scoraggia, anzi, con il vino, il suo amore per la letteratura “si dilata in fiamma più vivace”. Sommelier e degustatore AIS, nel 2013 consegue il Master Alma-AIS in gestione e comunicazione del vino. Patrimonio di arte, letteratura, storia e geografia, giura di bere vino al solo scopo di celebrarne la solenne umanità; finora, però, nessuno gli ha creduto. Nel portafogli conserva due santini: quelli di Guareschi e di Veronelli. Da grande vorrebbe fare il giornalista: se il “Times” lo chiamasse, raggiungerebbe New York a bordo di una nave carica di Marsala.
Giorgio Rinaldi
Classe 1957, accresce il proprio interesse verso il mondo del vino nel 1986, in seguito allo scandalo del metanolo, avendo partecipato ad alcuni controlli. Da lì il corso dell’AIS, poi un master in analisi sensoriale presso l’Università di Piacenza e molto altro; ultimo, l’Alto Corso di Formazione in Viticoltura ed Enologia con l’Accademia Italiana della Vite e del Vino nel 2016. Insignito della laurea honoris causa in Scienze dell’alimentazione nel 2002, è accademico dell’Academy of Sensory Analysis, Chevalier du Tastevin e Cavaliere dell’ordine del Tartufo e dei Vini di Alba. Per l’Associazione Italiana Sommelier è relatore, delegato di Como e membro della Giunta Esecutiva Nazionale.
Roy Zerbini
Appenninico di nascita, non ha toccato alcol fino a ventuno anni. Arriva al vino tra Brisighella e Strada Casale, in quella parte della Romagna dove il dialetto è pura sinfonia della quotidianità. In Friuli impatta definitivamente nelle pericolose spirali dei figli di Bacco e si immedesima d’un botto nei fantastici intrecci del corso per sommelier, costruendo intorno a quella filosofia una proiezione di vita sempre più lontana dagli studi d’Economia. È continuamente in viaggio nei continenti del bere, collabora con molti professionisti della ristorazione, scrive quando non ha niente da fare.
Valerio M. Visintin
Cronista gastronomico dal 1990, attualmente recensisce ristoranti per le pagine del “Corriere della Sera”. Quelle cartacee del Tempo Libero e dell’inserto ViviMilano e, dal 2009, quelle internettiane del blog mangiare.milano. corriere.it. Nel frattempo, ha pubblicato una lunga serie di guide ai ristoranti e qualche libro di narrativa: L’ombra del cuoco (2008), Il mestiere del padre (2011) e Osti sull’orlo di una crisi di nervi (2013). Crede fermamente che i critici gastronomici debbano mantenere l’anonimato nell’esercizio delle loro funzioni. Perciò, nessuno conosce il suo volto. E nelle occasioni pubbliche, si presenta con il volto coperto da un passamontagna.
Francesca Zaccarelli
Mantovana d’origine, romana d’adozione. Nel mezzo, sudamericana, forlivese, parigina e australiana. Si laurea inScienze Internazionali e Diplomatiche con una tesi sulle leggi, il commercio e la qualità del panorama agroalimentare all’interno dell’Unione Europea. Diventa assaggiatrice di Olio Extravergine di Oliva, Apicoltrice e poi Sommelier. Oggi, dopo un’esperienza alla FAO, coordina un Master Internazionale in Sicurezza Alimentare e Sviluppo Umano presso l’Università di RomaTre, organizza seminari in inglese, scrive su diversi blog stranieri. Ma soprattutto: cucina, sperimenta, abbina e condivide.
Florinda Nardini
Impegnata per gran parte della sua vita a comprendere l’arte contemporanea, nel 2013 decide di esaminare l’altro dilemma che la tormenta da tempo: capire perché lo Chardonnay a volte le piace altre no. Affronta il problema iscrivendosi al corso AIS, con l’intenzione di soddisfare una curiosità, per poi tornare ad arrovellarsi sull’ar te. Non considera il sorgere di una passione travolgente che la por ta a concludere il percorso da sommelier e a divenire degustatore. Con grande entusiasmo frequenta il Master Alma-AIS, rafforzando la consapevolezza che il vino, nella sua complessità, sia un’opera d’ar te: un perfetto rappresentante dell’espressionismo astratto.
Riccardo Antonelli
Nasce a Terni nel 1990. Studia Enologia e Viticoltura all’Università degli Studi di Perugia, dove si laurea primo del corso nel 2013. Fedele all’ideologia di Soldati “Il vino è la poesia della terra”, accompagna la poesia al vino e pubblica la sua prima raccolta Note di un Cellulare. Sommelier AIS dal 2014, inizia a “collezionare vendemmie” in giro per il mondo, arrivando a concluderne tre nello stesso anno, in tre paesi diversi. La grande passione per tutto ciò che fermenta lo fa spostare verso il mondo brassicolo, e dopo un master in Brewing Technologies, è oggi Mastro Birraio, ammiccando sempre, però, al primo amore enologico.
Luigi Caricato
Scrittore e giornalista, si definisce “oleologo”, termine da lui stesso coniato, in seguito accolto nella banca linguistica della Treccani e in quella dell’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo. Con il progetto “Olio Officina” si propone di sviluppare un laboratorio di idee aperto a tutti, incentrato sul rapporto tra sostanze grasse e altri alimenti. Tiene conferenze e lezioni in tutto il mondo e collabora con varie testate giornalistiche italiane ed estere. È inoltre autore di numerosi volumi dedicati all’olio extra vergine di oliva. Tra le più recenti pubblicazioni: Olio: crudo e cotto (2012), Libero Olio in libero Stato (2013), Atlante degli oli italiani (2015).
Fabio Rizzari
Giornalista professionista, ammesso che il giornalismo del vino si possa definire professionale. Per puro caso e certo non per scelta consapevole si è ritrovato a collaborare negli ultimi due decenni con pressoché tutte le testate del settore, da Veronelli Editore (“Ex Vinis”) al “Gambero Rosso”, per il quale ha ideato e condotto anche diverse trasmissioni dell’omonimo canale televisivo, fino all’“Espresso”, per il quale ha curato la guida I Vini d’Italia insieme a Ernesto Gentili. Viene da disordinati studi musicologici, e si vede bene per la preoccupante frequenza delle citazioni musicali nei suoi scritti.
Mario Fregoni
Milanese, si è laureato in Scienze Agrarie all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dove è titolare della Cattedra di Viticoltura. È stato presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), di cui attualmente è Presidente onorario e membro del Consiglio Scientifico, presidente del Comitato Nazionale Italiano Vini Doc ed estensore della legge 164/92. Ha pubblicato oltre 300 ricerche e 12 libri. Fondatore e direttore di diverse riviste vitivinicole, membro di numerose accademie scientifiche, presidente dell’International Academy of Sensory Analysis, è stato insignito di due onorificenze e di tre lauree honoris causa. Ha selezionato due varietà da vino: la Malvasia rosa (mutazione genetica) e l’Ervi (Barbera x Bonarda).