Potrebbe essere il titolo di un romanzo, o di una canzone. Oppure l’ultimo film di Luc Besson. Niente di tutto ciò: si tratta solo di un nome, il cognome è Cabernet, per distinguerlo dal consanguineo Sauvignon.
Secondo P. Rézuet l’evoluzione linguistica ha condotto il nome dell’uva da carbonet (dal latino carbo, -onis, che riporta al colore dell’acino), passando per carbenet, fino all’attuale cabernet. Non tutti sono concordi nel considerarlo un antico vitigno bordolese: per alcuni infatti potrebbe essere nato nella Loira. La tesi più accreditata investe la figura del cardinale Richelieu, che nel 1613 si fece inviare più di mille piante dai vigneti di Bordeaux e le affidò all’abate Breton perché le mettesse a dimora a Chinon e Bourgueil (R. Galet); da qui il nome “pianta dell’abate Breton”, poi “pianta di Breton” e infine l’odierno breton della Valle della Loira.