il Malbec si espAnde
Betty Mezzina

Argentina: un recente passato legato alle grandi quantità, un presente rivolto sempre più verso la qualità e un futuro enologico ancora tutto da scrivere e scoprire. È il ritratto, in sintesi, del quinto Paese produttore di vino al mondo e primo in America Latina. Le uniche certezze di questo gigante, che prova lentamente a svegliarsi dal suo storico torpore, riguardano la sua geografia fisica estrema – per latitudine, altitudine e clima – la giovane età media dei suoi vigneti e soprattutto il malbec, vitigno che da tempo sembra aver trovato alle pendici delle Ande la terra promessa dove esprimere al meglio le sue potenzialità.


L’industria vinicola del continente sudamericano delle origini è strettamente connessa alla politica di espansionismo coloniale spagnolo del XVI secolo, quando furono messe a dimora le barbatelle arrivate su galeoni salpati dalla Spagna; successivamente, a metà Ottocento, furono introdotte numerose varietà europee giunte dal vecchio continente al seguito della massiccia ondata migratoria composta da popoli, come quello italiano, che hanno contribuito a mantenere ben viva la cultura della produzione e del consumo del vino, tanto da fare dell’Argentina uno dei paesi con i più alti utilizzi pro-capite al mondo.