Un viaggio nei sapori di lago e di fiume, tra acque placide e orizzonti di gusto. Alla ricerca dell’abbinamento perfetto

Un viaggio nei sapori di lago e di fiume, tra acque placide e orizzonti di gusto. Alla ricerca dell’abbinamento perfetto
“Un lago è il tratto più bello ed espressivo del paesaggio. È l’occhio della terra, a guardare nel quale l’osservatore misura la profondità della propria natura”. Sono parole che il poeta Henry David Thoreau scrive osservando le acque placide di un lago, acque calme che nascondono il pullulare di vite sotto superfici apparentemente immobili. Sono tanti gli scrittori e i poeti vittime del fascino di specchi d’acqua azzurra, a cominciare da Johann Wolfgang Goethe, che nel 1786 approdò sulle rive del lago di Garda rimanendone ammaliato.
Il genio tedesco infatti scrisse parole meravigliose sul Benaco; i luoghi e i profumi lacustri lo ispirarono a tal punto che alcuni paesaggi evocati nei suoi romanzi sono proprio quelli gardesani.
Anche Gabriele d’Annunzio non rimase immune al fascino del lago: a Gardone Riviera domina ancora la sua residenza, il Vittoriale, da lui tanto amata e scelta come buen retiro. E che dire del compositore Giacomo Puccini che si lasciò vincere dalla bellezza del lago di Massaciuccoli, alle porte di Viareggio, dove acquistò la sua tenuta? Laghi e fiumi disegnano paesaggi magnifici, tra le loro acque verdi e azzurre si celano storie e culture, sapori e tradizioni. Tra le onde troviamo lucci, carpe, tinche, lavarelli ma anche trote e anguille, protagonisti di ricette da assaporare lentamente, ammirando l’eterno gioco dei riflessi sulle increspature dell’acqua. Ogni lago ha la sua cucina, ogni fiume i suoi sapori.
Non possiamo parlare di una cucina “di lago” o “di fiume”, perché ogni luogo ha una tradizione gastronomica ben radicata. Per esempio, non si può venire sul lago di Garda veronese senza assaggiare il coregone al forno, servito con un filo di profumato olio extravergine d’oliva Garda DOP e accompagnato, immancabilmente, da un calice di Chiaretto di Bardolino, che grazie alla sua freschezza e alla sua sapidità risulta in perfetta armonia con i profumi del piatto. Oppure, sul lago d’Iseo, è impossibile sottrarsi all’assaggio di una tinca al forno assieme ad un calice di Franciacorta Brut. Scendendo un po’ più a Sud della nostra Penisola, precisamente in Umbria, incontriamo il lago Trasimeno. Qui è d’obbligo accompagnare il tegamaccio (il piatto principe della cucina locale composto da carpa, anguilla, persico reale, luccio e latterino) con un bicchiere di Trasimeno Gamay.