volti noti

GHEDO
IL SOMMELIER

di Morello Pecchioli

Dalla spaccata sulla Streif al tastevin. Kristian Ghedina, uno scavezzacollo dal cuore d'oro.

Ghedina durante una partita di calcio per beneficenza.

A 53 anni ha ancora muscoli d’acciaio temperato, parecchie ossa rattoppate, l’entusiasmo e l’esuberanza di un ragazzino, un cuore d’oro a 24 carati. Intervistare Kristian Ghedina è uno spasso: simpatia contagiosa, spontaneità, immediatezza e battute che piroettano come fuochi d’artificio. Se improvvisasse qui, senza neve, senza pista e senza sci ai piedi, la celeberrima spaccata volante diventata il suo marchio di fabbrica dopo Kitzbühel 2004, non ce ne meraviglieremmo. Allora era sulla Streif, la pista di discesa libera più ardita e più ambita dai campioni del circo bianco, e il Ghedo veniva giù a razzo. Aveva il miglior tempo in gara quando sul salto prima del traguardo allargò le gambe in aria come volesse spiccare il volo. La folle spaccata gli fece perdere centesimi di secondo e forse la vittoria, sicuramente il podio. Ma con quella guasconata entrò nel cuore di tutti. La gente ama i matti geniali, perché rappresentano quello che ognuno vorrebbe fare: gettare la maschera ed essere se stessi. Ghedina lo era, lo è sempre stato: quella spaccata alla Roberto Bolle fu dettata da una sfida. “L’avevo fatta in altre occasioni. Mio cugino Francesco mi prese in giro: vediamo se hai il coraggio di farla anche qui a Kitzbühel. Non potevo dargliela vinta. Così all’ultimo salto la feci, davanti al traguardo, davanti a tutti. Non credo di aver perso la vittoria per quello scherzo, ma poi, volete mettere la soddisfazione? Gli toccò pagare una birra e una pizza”. Kristian Ghedina in marzo ha aggiunto un’altra medaglia alla sua storia di uomo e di campione: un tastevin d’oro, che testimonia la sua nomina a Sommelier ad honorem dell’Associazione Italiana Sommelier.


Titolo e tastevin gli sono stati consegnati per l’impegno nella promozione della sua terra, la Valle d’Ampezzo, e per la partecipazione al progetto Alba Vitae, l’iniziativa benefica che AIS Veneto porta avanti da anni per aiutare le persone affette da malattie rare. Non abbiamo forse detto che l’uomo ha un cuore d’oro? Ma le medaglie più importanti della sua vita si chiamano Natan e Bryan, due anni e mezzo il primo, nemmeno un mese il secondo. Sono i figli che Ghedina ha avuto da Patrizia Auer, la compagna, anch’essa campionessa di sci e per diversi anni nella nazionale azzurra. Eccolo qui il mitico Kristian, Ghedo, lo scavezzacollo che non rifiutava alcuna sfida, a coccolarsi i figli, a incantarsi davanti a Natan e a Bryan. Il Capitan Fracassa delle nevi ha messo giudizio a 53 anni: non c’è podio, né medaglia, né Streif che tenga in confronto ai due piccoli. “Natan e Bryan sono il mio mondo, il mio passato, presente e futuro”, dice orgoglioso e tenero come il più tenero dei papà. “Non pensavo che un giorno sarei rincoglionito così tanto. Bryan pesa tre chili e mezzo. È uno scricciolo. Uno scoiattolino di Cortina”.


Sciatori a Cortina.