Atto 2° – Sono degni di menzione in questo atto il recitativo di Evelina accompagnato dai trilli e gorgheggi dell’ottavino coi quali l’autore ha voluto imitare, secondo quanto dice il libretto,
il lieto canto dell’amico augelletto...
Questo recitativo pecca per soverchia lunghezza e credo che a raccorciarlo il poeta dovrebbe giovarsi dei così detti virgolati.
La susseguente scena II in cui Enrico viene a protestare amore alla cruda amante… ha bisogno di maggior colorito, di maggior forza, di maggiore slancio insomma.
Segue poscia la scena nella quale Gennaro, a sua volta, viene a fare il cascamorto ad Evelina e grida
Voi sola, o spietata, mi date tormento
ed Evellina tosto a lui:
Crudel col bel sesso non siate così!
La musica qui è bella, ma avrebbe dovuto essere più comica, che la posizione di Gennaro, è in quel suo spasimare, buffa davvero!
È di un effetto non molto buono l’istrumentale dell’aria
La ragione ben io comprendo
come credo abbia già notato l’autore stesso.
In questo atto secondo è poi degno di menzione il coro degli schermidori che però a Casale non potemmo udire per intiero, essendo venuto meno il tempo ai coristi che dovevano apprenderlo.
La scena ultima in cui Luciano viene a duellare con Enrico e gli grida
Sete ho del sangue odiato...
ha bisogno pur essa di maggiore speditezza: il finale dell’atto è del resto di buon effetto ed ha dato nel genio al pubblico.