Lupicaia

CASTELLO DEL TERRICCIO
Via Bagnoli 16, Loc. terriccio - Castellina Marittima (Pisa)

Anno di fondazione dell’azienda:
1921

Prima annata prodotta:
1993

Proprietà:
Gian Annibale Rossi di Medelana

Produzione media:
30 000 bottiglie

Staff tecnico:
Nicola Vaglini, enologo; Carlo Ferrini, enologo consulente; Emanuele Vergari, agronomo

Vitigni:
fino all’annata 2009 85% cabernet sauvignon, 10% merlot, 5% petit verdot; dall’annata 2010 90% cabernet sauvignon, 10% petit verdot

Il Castello del Terriccio ha una storia millenaria. Qui si sono succedute varie proprietà, dai conti Gaetani, nel Medioevo, ai principi polacchi Poniatowski, fino alla prima guerra mondiale. I Poniatowski trasformarono la realtà fortificata del Castello in un’attività agricola. Nel primo dopoguerra la Tenuta, conosciuta prevalentemente per l’attività cerealicola, fu acquisita dai conti Serafini Ferri, famiglia d’appartenenza dell’attuale proprietario, Gian Annibale Rossi di Medelana, che ha investito molte risorse nella convinzione di poter realizzare grandi vini al Terriccio. E starei per scrivere che il tempo gli ha dato ragione ma, in realtà, non c’è stato bisogno di attendere molto per accorgersi della bontà delle scelte effettuate. Il Lupicaia, vino di punta del Terriccio, ha immediatamente colto nel segno al suo esordio, nel 1993, un’annata considerata solo media dai quasi confinanti bolgheresi. Un grosso merito indubbiamente va accordato allo staff tecnico che, dall’impostazione dei vigneti al lavoro di cantina, ha messo i giusti presupposti per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi della proprietà. Ma, soprattutto, a un territorio straordinariamente vocato, come aveva intuito prima di tutti Gian Annibale Rossi di Medelana. Ricordo bene come, in assaggi bendati, il Lupicaia fosse chiaramente riconoscibile in virtù dei suoi intensi profumi balsamici di eucalipto e menta. In effetti, fino a non molti anni fa, intorno al vigneto si distendevano numerosi alberi di eucalipto e non è proprio da escludere una loro incidenza nel bagaglio aromatico del Lupicaia. In ogni caso, con gli anni il vigneto è diventato adulto e ha assunto una configurazione più complessa senza però perdere del tutto quel particolare timbro mentolato.