Ernesto Gentili

"I grandi vini di Toscana: Rossi d'eccellenza" di Ernesto Gentili, pubblicato da Giunti Editore, è una guida completa che esplora i migliori rossi toscani. Dai celebri Sassicaia e Ornellaia ai meno conosciuti Le Potazzine e Tenuta di Trinoro, il libro offre una panoramica dettagliata dei vini e delle cantine di eccellenza in Toscana. Una risorsa preziosa per appassionati e esperti del settore alla scoperta dei tesori vinicoli della regione.

Introduzione

I Vini

Cartina

Asinone

Avvoltore

Badia a Coltibuono

Biondi Santi

Cabernet Franc Vignamaggio

Caiarossa

Camartina

Castell’in Villa

Castello di Brolio

Cavalli Tenuta degli Dei

Cepparello

D’Alceo

Flaccianello della Pieve

Fuligni

Galatrona

Grattamacco

Grotte Rosse

Guardiavigna

I Sodi di San Niccolò

Il Blu

Il Caberlot

Il Carbonaione

Il Nocio

Il Poggio

La Gioia

Le Pergole Torte

Le Potazzine

Le Ragnaie

Lilliano

Luce

Lupicaia

Masseto

Mastrojanni

Melograno

Montechiari Cabernet

Montesodi

Nambrot

Nittardi

Oreno

Ornellaia

Paleo Rosso

Percarlo

Piaggia

Piaggione

Poggio ai Chiari

Poggio al Vento

Poggio di Sotto

Poggio Lombrone

Sacromonte

Saffredi

Salamartano

Salvioni

Sassicaia

Siepi

Siro Pacenti

Solaia

Stella di Campalto

Syrah Stefano Amerighi

Talenti

Tenuta di Trinoro

Tenuta di Valgiano

Tignanello

Trefiano

Val delle Corti

Vigna Paganelli

Vigneto Bellavista

Vigneto Bucerchiale

Vigneto Rancia

Vigneto San Marcellino

In Appendice

Glossario

L’autore

Indirizzi

Versione cartacea

Oreno TENUTA SETTE PONTI Via Sette Ponti 71, Loc. Vigna di Pallino - Castiglion Fibocchi (Arezzo) Anno di fondazione dell’azienda: 1998 Prima annata prodotta: 1999 Proprietà: Antonio Moretti Produzione media: 40 000 bottiglie Staff tecnico: Beppe Caviola,  enologo consulente Vitigni: cabernet sauvignon,  merlot, petit verdot Curiosità: l’Oreno prende il nome dal  torrente che attraversa la Tenuta  Sette Ponti e che corrisponde  anche alla località, sede  dell’azienda Come in molti luoghi della Toscana, anche le colline della provincia aretina hanno da raccontare una lunga e storica convivenza con la vigna. Dalle antiche “alberate” di origine etrusca alla nascita della denominazione Chianti, qui il vino è sempre stato prodotto. Dal fare vino storicamente a possedere una lunga tradizione qualitativa però ce ne corre e, a torto o a ragione, la zona in cui nasce il rosso di Antonio Moretti non figura e non è mai figurata nei repertori dei terroir più pregiati d’Italia. In poche parole l’Oreno nasce più da una chiara e ambiziosa volontà imprenditoriale che dalla prosecuzione di esperienze tramandate da tempo. Un vino che è nato, libero dal vincolo di rigidi disciplinari, con lo scopo preminente di farsi notare nel mondo, vale a dire che ha seguito il tipico percorso dei supertuscan perseguendo un’impronta stilistica comunemente definita come internazionale. 2006 ••· L’impatto è deciso, è potente, anche un po’ alcolico, dal terroso con influenze boisé che si avvertono nel finale. Piuttosto prevedibile ma ben fatto. 2007 •• Lo stile internazionale è ancora più evidente in questa calda annata dove alcol e rovere tendono a dominare la scena. 2010 ••· Un millesimo importante che attendevo in crescita rispetto agli assaggi risalenti alla sua uscita sul mercato. in realtà, pur avendo ben assorbito il rovere, fa perno sulla ricchezza e la maturità del frutto senza riuscire a svelare altre sfumature. 2011 ••• È un oreno che riporta con apprezzabile fedeltà e senza effetti caricaturali i caratteri dell’annata. È pertanto un vino potente, imperniato, come sempre, sulla pienezza del frutto, forse un po’ monolitico ma tecnicamente ben fatto, si rivela morbido, denso, pieno, con tannini e rovere ben integrati. 2012 •• Anche in questa occasione l’andamento stagionale ha privilegiato la potenza, la concentrazione e per vini come oreno, già ben strutturati, l’obiettivo principale è dato dalla ricerca dell’equilibrio in una sorta di esercizio quasi acrobatico. lo scopo è raggiunto in maniera apprezzabile, il finale è tannico ma pulito e intenso. Testo 2013 ••· Un’annata dal grande potenziale da seguire con attenzione. al momento il vino colpisce per la forza dell’impatto, alcol, tannini e rovere si fanno sentire e debbono trovare ancora l’assetto migliore. direi, in sostanza, che è ancora molto giovane per essere giudicato compiutamente ma è da risentire in futuro. Vigna e cantina È ottenuto da un assemblaggio di cabernet sauvignon, merlot e petit verdot. Il vigneto ha una fittezza di impianto di oltre 6000 ceppi per ettaro ed è allevato a cordone speronato. In cantina si seguono criteri consolidati con fermentazioni in acciaio inox e affinamento in barriques francesi. (in sintesi) Non gli si possono imputare certamente difetti tecnici ma solo limiti stilistici e di personalità. In questo senso è un vino che segue una linea già percorsa da altri, è poco originale, non lascia il segno e va sul sicuro. Quando è meno equilibrato si avverte maggiormente la presenza del rovere. Il vino è generalmente ben fatto, ricco nella struttura, caldo e potente. Quando l’equilibrio è al punto giusto riesce a essere succoso e intenso, addirittura appagante per chi non va alla ricerca di sfumature.

Scopri i grandi vini rossi di eccellenza della Toscana con la guida completa di Ernesto Gentili