Piaggia

Carmignano Riserva

PIAGGIA
Via Cegoli 47 - Poggio a Caiano (Prato)

Anno di fondazione dell’azienda:
1990

Prima annata prodotta:
1991

Proprietà:
Mauro Vannucci

Produzione media:
35 000 bottiglie

Staff tecnico:
Emiliano Falsini, enologo; Federico Curtaz, agronomo; Paolo Pratesi, cantiniere

Vitigni:
sangiovese, cabernet sauvignon, merlot

Mauro Vannucci non conosce compromessi né mezze misure, secondo lui per fare il vino buono non c’è altra strada che lavorare in vigna e permettere alle uve di maturare completamente. Non calcola in quale giorno o periodo ci sarà la vendemmia, quanto ampia sarà la produzione, ciò che conta è l’uva che deve essere sana, equilibratamente dolce, con i vinaccioli scuri a segnalare anche la raggiunta maturità dei tannini. Per arrivare al massimo risultato rischia talvolta di andare in surmaturazione o di vendemmiare sotto la pioggia, ma alla fine ha il vantaggio, non indifferente, di fare vino in una zona tanto pregiata quanto poco valorizzata quale è Carmignano. E a Carmignano a ottobre, quando finisce, e non di rado comincia, la vendemmia, il clima è docile e accondiscendente e permette alle uve di completare senza stress eccessivo il ciclo della maturazione. Il lavoro di cantina è del tutto complementare, non ci sono trucchi o segreti, le procedure sono quasi banali per quanto sono elementari e ripetitive. In realtà c’è stata una fase, nei primi anni Duemila, in cui il profilo dei vini di Piaggia ha rischiato di sprofondare nella più totale banalità: troppi diradamenti, troppa concentrazione e soprattutto troppo legno, tutto nuovo per giunta. Quando si dice troppo è troppo, il vino non aveva più forma, sempre più statico e noioso, imbrigliato tra alcol e tostature. Per fortuna Mauro Vannucci si è accorto di essersi infilato in un vicolo cieco e qualcosa, bastava poco, doveva cambiare. E, visto che la vigna, ordinata e curata come un giardino, era già gestita al meglio, ha concentrato le sue attenzioni in cantina: macerazioni meno estrattive e stop al legno nuovo. Semplice, no?, ma era proprio quello che serviva al suo Carmignano per riprendere il volo.