Piaggione
Brunello di Montalcino
Nel mondo di oggi, personaggi come Francesco Leanza sono decisamente demodé; lui è uno di vecchio stampo, quando parla ti guarda dritto negli occhi e se ha da dirti qualcosa, anche di spiacevole, te la dice in faccia. Ma insomma, non usa più questo modo di fare, di questi tempi esistono i social per spargere veleno, dietro una comoda tastiera. Francesco Leanza è fatto così e ormai non credo possa cambiare. Per fortuna, aggiungo. È stato il primo a Montalcino, come lui stesso tiene a precisare, a credere e puntare, senza mezze misure e in tempi sicuramente non sospetti, sul “credo” biologico, convinto che un vino di territorio nasca anche dalla capacità di non contaminare, in nessuna fase produttiva, la materia prima nella sua espressione più autentica. E i suoi vini, come spesso càpita, sono un riflesso del suo carattere: determinati e impetuosi ma anche corretti, precisi e puntuali sul piano tecnico.