Syrah Stefano
Amerighi Cortona
Stefano Amerighi in pochi anni è riuscito a dimostrarsi un vero e proprio enfant prodige dell’enologia toscana. Le sue interpretazioni costituiscono un punto di riferimento per chiunque oggi volesse comprendere meglio le potenzialità del vitigno syrah. Ha saputo “ascoltare” assorbendo le esperienze altrui, anche attraverso la pratica più efficace, quella che segue il detto “parla poco e stappa tanto”; è riuscito, insomma, a entrare nell’essenza del vitigno e del vino conseguente e a ridefinirne i confini organolettici in un ambiente diverso dalle colline del Rodano, dove il syrah ha offerto storicamente le performance più emozionanti, come lui stesso conferma: “La mia azienda nasce dal desiderio di riuscire a produrre un grande Syrah per continuare la tradizione contadina della famiglia Amerighi, combinando la mia passione del vino con la pratica della biodinamica”. Per raggiungere questo obiettivo hanno identificato una zona del chiuso di Cortona denominata Poggiobello di Farneta, e, all’interno di essa, due colline ben esposte a sud sud-ovest.
Le indagini geologiche e climatiche hanno poi confermato che questo era il terroir che stavano cercando per mettere a dimora i cloni e le loro selezioni di syrah, provenienti dalla Valle del Rodano. La gestione del vigneto segue, come accennato, i dettami della viticoltura naturale e dell’agricoltura biodinamica, vale a dire che le lavorazioni sono scandite dalle fasi lunari e planetarie e che si usano solo rame e zolfo uniti a macerati di erbe e tisane, oltre ai tipici preparati biodinamici. Il vino che volevo inizialmente selezionare per questo volume era, per la verità, il Cortona Syrah Apice, che rappresenta ora il vero vino di punta di Amerighi con alcune recenti performance davvero straordinarie, ma il numero ridotto di annate prodotte unitamente alla convinzione che il Syrah “base” sia per certi aspetti ancora più significativo della filosofia di produzione dell’azienda mi ha fatto propendere per questa seconda soluzione. Ed è comunque un bel bere...