Val delle Corti

Chianti Classico riserva

VAL DELLE CORTI
Loc. la Croce - Radda in Chianti (Siena)

Anno di fondazione dell’azienda:
1974

Prima annata prodotta:
2000

Proprietà:
Roberto Bianchi

Produzione media:
5000 bottiglie

Staff tecnico:
Roberto Bianchi;Simone Mazzei, responsabile di campagna e cantina; Sean O’Callaghan, enologo consulente

Vitigni:
sangiovese

Quando si dice la persona giusta nel posto giusto. Probabilmente Roberto Bianchi non avrebbe mai fatto, in altri luoghi, vini così buoni come in questi 6 ettari di vigna a Radda, ma, se non fosse capitato lui, in mano a qualcun altro quei vigneti avrebbero dato gli stessi risultati? Certo che, a sua volta, deve darne merito al padre Giorgio, un milanese temerario trasferitosi tra le colline di Radda nel 1974, quando tutti scappavano dal Chianti e dalle campagne. Ora anche chi non ha mai preso una zappa in mano ama definirsi “vignaiuolo”. Un po’ come quelli che fanno il mio mestiere (o almeno dicono di farlo) e vogliono bere solo il vino “contadino” ma dai contadini di una volta, a comprarlo in damigiane (piene di solfiti), non ci sono mai andati. Ma non divaghiamo. Giorgio Bianchi, dicevo, è stato un temerario anche per aver fatto, più volte, il sindaco a Radda; nel 1999 è purtroppo prematuramente scomparso lasciando le redini della gestione del podere al figlio Roberto. Il resto della storia è, in buona parte, scritta nei vini e dai vini di Val delle Corti. Questo Chianti Classico (Riserva e non) è una delle più belle novità dell’enologia toscana di questo secolo. Affermazione eccessiva? Non credo. Fortunatamente c’è una nuova schiera di valenti produttori ben rappresentati in Chianti Classico ma diffusi in tutta la regione e presenti, almeno in parte, anche tra queste pagine. È un dato incoraggiante, che nel caso di Val delle Corti è rafforzato dalla continuità qualitativa evidenziata. Insomma non si è trattato di un exploit occasionale, dovuto a una serie di eventi favorevoli ma le conferme sono arrivate, puntuali, anno dopo anno. Chiarezza d’intenti, consapevolezza stilistica e (la persona giusta nel posto giusto...) un territorio d’eccezione. Un insieme di ingredienti – e non li ho citati tutti – che i francesi definiscono con un solo termine, il fatidico “terroir”.


* Fatta eccezione per il 2004, gli altri vini sono stati assaggiati nella primavera 2016.
* Nel 2008 è stato prodotto solo il Chianti Classico (buono), non la versione Riserva.
* Nel 2010 è stato prodotto solo il Chianti Classico (eccellente), non la versione Riserva.