Grattamacco
Bolgheri rosso Superiore
La storia del Podere Grattamacco inizia nel 1977 quando Piermario Meletti Cavallari, insieme a sua moglie Paola, si trasferisce da Bergamo sulle colline, poco frequentate all’epoca, tra Bolgheri e Castagneto Carducci. Qui ristruttura la vecchia casa colonica e pianta i primi vigneti di cabernet sauvignon e vermentino affiancandoli alle vecchie vigne di sangiovese e trebbiano già presenti nel Podere. La composizione del Grattamacco Rosso degli anni Ottanta è costituita da un blend paritario di sangiovese e cabernet sauvignon. Dall’annata 1995 inizia il suo corso l’uvaggio attuale, con la maggior presenza di merlot e cabernet sauvignon. Nel 2002 inizia la gestione dell’azienda da parte di Claudio Tipa a guida della Collemassari. Il passaggio è indolore poiché la nuova proprietà continua a perseguire i principi che avevano reso il Grattamacco un vino di spiccata personalità. Dopo un affitto di cinque anni, nel 2007 l’azienda viene definitivamente acquistata da Claudio Tipa. Nel 2013 sono acquisiti anche i vigneti di Casa Vecchia, giacenti su un terreno molto simile a quello di Grattamacco e situati più in alto, a quasi 200 metri. Oggi il Podere Grattamacco è costituito da 72 ettari di proprietà, di cui 27 di vigneto e 8 di oliveto. Il Grattamacco è sempre stato un Bolgheri “diverso”; sarà per quella quota anomala di sangiovese nell’uvaggio o per le colline ondulate, ma il suo carattere evoca una forte matrice toscana. Nelle ultime uscite i toni graffianti si sono attenuati, sostituiti da un frutto più intenso, ma il vino ha mantenuto un carattere specifico che lo rende inconfondibile.