Il Poggio

Chianti Classico Riserva

CASTELLO DI MONSANTO
Via Monsanto 8 - Barberino Val d’Elsa (Firenze)

Anno di fondazione dell’azienda:
1962

Prima annata prodotta:
1962

Proprietà:
Fabrizio e Laura Bianchi

Produzione media:
20 000 bottiglie

Staff tecnico:
Andrea Giovannini, enologo

Vitigni:
90% sangiovese con aggiunta  di canaiolo e colorino

Nei primi anni Sessanta Aldo Bianchi, industriale tessile a Gallarate, acquistò i terreni della Fattoria di Monsanto che passò, quasi subito, al figlio Fabrizio come dono di nozze. Da quel momento ebbe inizio la storia di Monsanto e del suo vino più rappresentativo, il Chianti Classico Riserva Il Poggio. È opportuno e corretto dire che Fabrizio Bianchi ha avuto le intuizioni giuste e le ha messe tutte in pratica. E che sua figlia Laura lo ha seguito in una sorta di continuità, sia manageriale che sentimentale, di legame con il territorio. Proprio Laura mi ha inviato un resoconto puntualissimo dal quale ho ricava- to, in estrema sintesi, i momenti cruciali della storia aziendale. Il 1962 segna la prima annata prodotta del Poggio, riconosciuto anche come primo cru di Chianti Classico. Fino al 1967 l’uvaggio comprendeva, oltre al sangiovese, anche il canaiolo, il colorino, il trebbiano e la malvasia. In linea con i tempi, anche a Monsanto il 1968 è un anno rivoluzionario: basta con le uve bianche, con il “governo” alla toscana e con le fermentazioni in legno: arrivano i primi tini in acciaio! Dopo una serie di grandi annate (1964, 1967, 1970), viene realizzato il grande exploit con il 1971 che ottiene il secondo posto (dopo Biondi Santi) nelle Olimpiadi del vino organizzate dalla guida Gault&Millau a Parigi. Dopo un altro filotto di annate eccellenti (1975, 1979, 1982, 1985 e 1988), si inizia nel 1990 a sperimentare l’uso delle barriques che saranno rimpiazzate nel 2004 dai più capienti tonneaux. Nell’annata 2008 viene deciso di imbottigliare solo il vino proveniente dai vigneti esposti a sudovest del Poggio, con l’etichetta “Riserva 50 anni” per ricordare, all’uscita sul mercato (avvenuta nel 2012), il cinquantenario della proprietà. Chiudo infine questa carrellata con la vendemmia 2010, citando direttamente Laura Bianchi: “Siamo stati molto nervosi in vendemmia, ricordo anche qualche discussione fra me, Andrea [Giovannini, l’enologo] e mio padre sui tempi di raccolta... Alla fine, credo, abbiamo fatto le scelte giuste”. Sulla base della degustazione effettuata e descritta qui di seguito lo credo anch’io...