Giulio Morando
La storia ed il presente: noi, uomini, siamo l’anello di congiunzione.
La storia ed il presente: noi, uomini, siamo l’anello di congiunzione.
Arriviamo da Giulio in una fresca giornata di ottobre. La zona è quella delle Langhe in Piemonte tra Neive e Canelli non lontano da Santo Stefano Belbo, luoghi di Cesare Pavese e della sua Luna e i Falò. Per arrivare a Castiglione Tinella affrontiamo dolci tornanti e piccole stradine che ci portano su e poi giù; ci perdiamo e per fortuna troviamo una signora minuta, alla quale chiediamo della Morandina, quella di Giulio Morando… lei, in un dialetto molto stretto, ci ritorna le indicazioni dettagliate meglio di un navigatore satellitare.
Tornante dopo tornante vediamo una piccola azienda agricola sbucare proprio da dietro un colle; finalmente ci siamo.
Il nostro amico Giulio è sopra un trattore e ci saluta dicendo: “Ragazzi entrate, io finisco in un minuto e sono da voi”.
Non facciamo in tempo a parcheggiare dentro la tenuta che siamo accolti da una voce di mamma: “Venite qui bambini, dove andate!!???”
Neppure il tempo di realizzare e siamo circondati tre bambini, biondi, che cantano e saltano da una parte all’altra e con gran festa: “mamma mamma, gli amici di papà sono arrivati!!!! Mamma!!!”
Ci sentiamo subito a casa accolti dal calore e dalla dolcezza di due gemelli e una bambina che hanno degli occhi più azzurri del cielo e da Lorena, la loro mamma, che cerca con non poca fatica, di tenere sotto controllo la situazione.
La prima cosa che mi viene offerta non è un bicchiere di vino, bensì un foglio e dei pastelli di svariati colori e si parte subito con una richiesta.
“Daniele sei capace di disegnare?
Voglio un aeroplano!! Proprio qui sul mio foglio e all’interno voglio anche mamma e papà! ”