Vito Amato
Luci divine li illumina, l’acqua pura colma la loro sete, la sovranità dei cieli li protegge, terre regali circondano Musita.
Luci divine li illumina, l’acqua pura colma la loro sete, la sovranità dei cieli li protegge, terre regali circondano Musita.
Dopo aver dormito con le finestre aperte per tutta la notte ed essere stati cullati dal vento caldo di Trapani, ci alziamo e, dopo un’abbondate
colazione alla siciliana, ci avviamo verso l’azienda agricola Musita.
Le strade sono tortuose e piene di buche, ma il panorama che ci circonda è magnifico e il sole di una giornata di fine ottobre scalda come se fosse
estate.
Arriviamo dopo mezzora di viaggio e siamo subito accolti dallo staff dell’azienda; poco dopo ci raggiungono Vito che, oltre ad avere un sorriso
disarmate, ricopre il ruolo di amministratore della tenuta, e sua cugina, l’enologa dell’azienda, una ragazza molto preparata e dolcissima. Passano solo
pochi minuti che iniziamo a scambiarci qualche provocante battuta…
“Allora siete pronti a farvi torturare un po’ durante l’intervista…? Guarda che noi vogliamo sapere tutto sulla vostra azienda, i vostri vini, il
vostro modo di operare”.
Naturalmente sapevamo già molto sull’azienda e soprattutto che saremmo andati sul sicuro, ma dato il clima molto disteso e giovane, non ci siamo fatti
scappare l’occasione di scherzarci un po’ su.
Inizia Vito che stando al gioco subito ci dice: “allora quando lo iniziamo questo terzo grado?”.