Daniele Brambilla

Arturo Brambilla

"Born to be Wine: persone oltre il vino" di Daniele e Arturo Brambilla, edito da Trenta Editore, è un'emozionante viaggio alla scoperta delle storie di passione e impegno dietro alcune rinomate tenute e aziende vitivinicole. Attraverso capitoli che raccontano le storie di Tenuta La Morandina, Azienda Agricola Mauro Molino, Tenuta Le Mojole e molte altre, i lettori vengono condotti in un mondo dove il vino diventa il mezzo per narrare leggende moderne di dedizione, tradizione e successo. Una narrazione coinvolgente che sfida l'idea del vino come mero prodotto, e lo eleva a espressione artistica delle persone che lo creano e delle terre che lo ispirano.

Favole che spesso favole non sono…

C'era una volta

Tenuta La Morandina

Azienda Agricola Mauro Molino

Tenuta Le Mojole

Azienda Agricola Cecchetto Giorgio

Tenuta Bellaveder

Azienda Agricola Buzzinelli

Azienda Agricola Stanig

Azienda Agricola Bissoni

Tenuta Villa Pinciana

Azienda Vitivinicola Brunori Mario e Giorgio

Cantine D’Alfonso Del Sordo

Vigneti Musita

Le Tenute Carlo Pili

C’era una volta… e forse c’è ancora!

Versione cartacea

ALLA RICERCA DI UN PRODUTTORE SARDO Michele Pili LE TENUTE CARLO PILI In vigna, la soddisfazione sta anche nel vedere una pianta che cresce e dà il suo frutto, è come un figlio, come una parte di me. Dopo aver vagato per la Sardegna, visitando cantine segnalate dagli amici, non riuscivo a trovare qualcuno che rispondesse alle mie aspettative. I produttori incontrati avevano tutti delle grandi caratteristiche, ma mancavano elementi decisivi: il luogo, il personaggio, il prodotto che facesse sognare. Baccominore seleziona aziende di piccole dimensioni, soggetti anche un po’ alternativi, che operano nel rispetto della natura, con prodotti di qualità a prezzi accettabili; in più devono avere una loro storia professionale da raccontare, una passione da comunicare… un qualcosa di speciale che ritrovi non appena apri le loro bottiglie. Il giorno di tornare nel “continente” si avvicinava e cominciavo a essere un po’ perplesso: si prospettava un rientro a mani vuote. Una delle ultime sere nell’isola, avevo programmato di andare a trovare un vecchio amico dei tempi dell’università, Stefano, con il quale avevo condiviso giornate di studio ma, soprattutto, grandi serate milanesi; con lui sono riuscito a mantenere anche i contatti. Stefano è di una simpatia infinita e, oltre che di bell’aspetto, ha un cuore d’oro. È la persona che riesce a metterti a tuo agio in qualsiasi situazione, in più, nel momento del bisogno, non si tira mai indietro. Durante la nostra cena gli spiego il progetto che sto sviluppando con il vino, senza nascondergli i dubbi riguardo a quanto (non) trovato in Sardegna. Ed ecco che con il suo modo di fare positivo e con il suo accento sardo risponde: “ ” Brambiiiiii di cosa ti preoccupi? Ho io la soluzione per te! Prima però beviamoci su. UN INCONTRO INASPETTATO Dopo la cena, ovviamente a base di piatti tipici sardi, ci dirigiamo a piedi verso un locale dove suonano dell’ottima musica. Stefano ci guida al tavolo che ha prenotato: viene salutato e intrattenuto diverse volte… sembra che a Cagliari lo conoscano tutti! Ci sediamo con i suoi amici e, quando spiego il perché della visita, Carlo, un conoscente di Stefano, mi dice: “ ” Carlo non aggiunge altro, forse per non rovinarmi la sorpresa. La mattina seguente si presenta, puntualissimo. “ ” Lo zio è proprietario di una cantina che produce principalmente Cannonau Vermentino oltre a Nuragus e Monica di Sardegna, tutti vini tipici della regione. Entriamo nella Tenuta Pili (così si chiama la cantina) e Michele si presenta con una stretta di mano energica e, con atteggiamento umile, ci propone un bel giro off road con la jeep. Partiamo e, mano a mano che saliamo per quelle colline, godiamo di un panorama stupendo. Arrivati a uno dei punti più alti, Carlo e Michele mi accompagnano su per le scale di un faro in disuso, ora utilizzato dai visitatori della Tenuta come punto panoramico. “ ” Chiede Michele. “T ” Continua a raccontare mentre indica a 360 gradi tutte le viti. Ancora non riesco a rendermi conto di quanto mi stava accadendo, tutto dopo l’incontro fortuito di ieri sera con Carlo. Da quello che hai raccontato, ho l’impressione di sapere il posto che fa per te. Quando rientri a Milano? Potrei mostrartelo domani mattina, se sei d’ accordo. Non volevo anticiparvi nulla ma, poiché mi sembrate alla ricerca di persone che vivono per la passione del vino, sarò lieto di presentarvi mio zio Michele. Da qui si può vedere il mare e percepire sulla pelle quella salinità trasportata dal vento. L’avvertite questa sensazione? rovandoci a soli 10 km dal mare, questi venti hanno un’influenza positiva sulle vigne e non solo, rinfrescano anche noi quando il sole picchia e dobbiamo prenderci cura di loro! PICCOLE CONFESSIONI DI UN PRODUTTORE SAGGIO Non è solamente un grande piacere ammirare il panorama, ma lo è altrettanto ascoltare con quanta passione Michele racconta della sua azienda e, ancora più curiose, sono le sue confessioni per ciò che riguarda il suo consumo di vino. “ ” Mi racconta inoltre di come l’agricoltura, soprattutto in una piccola azienda, non porti a una grande redditività. “ ” Quando lavoro in vigna, forse non lo dovrei dire, bere vino e poi ripartire e veramente difficile! Il mio metabolismo è un po’ così… Sai, bisogna essere sempre pronti in questo lavoro e stare con il motore un po’ accelerato. I miei tempi devono essere in funzione del periodo: in inverno conviene mangiare velocemente e riuscire subito fino a che non fa buio, mentre d’estate preferisco partire di prima mattina e poi sfruttare la luce a tarda sera. Io e le persone che operano con me, siamo mossi dalla passione per questo lavoro; di sicuro se fosse solo per i soldi sarebbe una zona in abbandono. Qui o entra in gioco la passione o non si va molto lontani. L’INDIVISIBILE LEGAME CON LA PROPRIA TERRA “ ” Racconta Michele con un’espressione soddisfatta sul volto. “ ”. Dopo questa affermazione, il padrone di casa guarda lontano, verso il mare, respira a fondo l’aria salata di mare e aggiunge: “ ”. Nella parole di Michele si sente quanto sia fiero del suo lavoro, del suo territorio, del suo vigneto, delle sue uve e del suo vino. “ ”. Un lavoro non facile, fatto di sacrifici e fatiche che si prolungano per tutti i giorni dell’anno… chissà se, ogni tanto, viene qualche ripensamento. Michele sembra leggerci nel pensiero e aggiunge: “ ” Il lato affettivo per la nostra regione gioca un ruolo cruciale! Quello che mi preme far capire alle persone che ci vengono a trovare, sono i sacrifici di chi è dedito alla campagna e vuole produrre dei vini di grande qualità. La natura propone inaspettati periodi di freddo e di caldo; alcune volte è benevola e altre volte, anche se non si capisce il perché, diventa un po’ più cattiva. Di sicuro non siamo noi a farla arrabbiare, cerchiamo di rispettarla sempre al massimo. Per esempio, lo scorso anno, abbiamo sofferto di una grande siccità ma, alla fine, con un po’ di fatica, siamo riusciti a portare a casa una bella vendemmia. La cosa più importante è credere che la terra darà sempre da mangiare; sicuramente non diventerò ricco, ma nemmeno povero, sono certo che avrò sempre di cui vivere! Abbiamo deciso di rimanere piccoli perché chi compra il nostro vino deve essere consapevole che tutte le lavorazioni, dalla vigna al prodotto finito, sono fatte da noi.  Ci teniamo molto a convogliare le nostre energie in ogni fase di questo processo, così da seguire tutto da vicino. Io sono il terzo figlio di una famiglia composta da cinque fratelli, tre dei quali in azienda, altri due hanno preso strade diverse.  Sono enologo ma seguo sia la parte della campagna sia la cantina; i miei fratelli, invece, si occupano della parte commerciale. Facciamo molto con la vendita diretta e a noi fa piacere che la gente ci venga e trovare con la curiosità e la voglia di sapere dove nasce il prodotto che acquista! Siamo disponibili 360 giorni l’anno, del resto non puoi mai lasciare la campagna da sola… Una vigna trattata bene dà ottimi risultati! Questo ci è stato trasmesso da nostro padre che aveva un grande amore per la terra; sono sicuro che quello che ha fatto, lo ha fatto sempre per passione. Ammetto di aver avuto, in passato, la possibilità di lavorare in altri settori, forse più remunerativi: però sono nato in campagna… ci vuoi sempre restare e, anche se l’abbandoni per poco, alla fine subisci il desiderio di ritornare alle tue radici Non mi sono mai pentito delle mie scelte, a me piace lavorare qui. Adoro vedere una vigna ben impiantata che poi dà i frutti, nonostante i tempi lunghi, in media almeno tre anni. Sono innamorato della mia terra, mi piace vedere sorgere il sole e vederlo tramontare, queste emozioni non possono essere comperate con il denaro. Io e la mia squadra ci mettiamo in gioco, circa 10 persone mantengono le loro famiglie con questo lavoro, oltre agli operai che si uniscono durante la vendemmia. Anche questo mi rende orgoglioso! LA VIGNA PRIMA DI TUTTO Tutto questo lavoro, rivolto anche all’estero, assume quasi le sembianze di una missione sociale: il vino si vende in Francia, in Germania, negli Stati Uniti e il guadagno ritorna in Sardegna. Un percorso indispensabile per fare girare l’economia della regione attraverso nuovi investimenti. Michele si ferma, fa un sorriso e poi afferma: “ ”. Prende un attimo di respiro e aggiunge: “ ” Agosto, che per molti significa vacanza, per i vignaioli della Sardegna è tempo di vendemmia, il periodo in cui serve stare più attenti e raccogliere gli sforzi di un intero anno! “ ” Prima di ripartire per andare in aeroporto, Michele ci prepara degli assaggi di tutti i suoi vini: eccezionali! L’ora del rientro è arrivata e devo ammettere che, dopo questo incontro, tutti i dubbi sulla scelta sono svaniti; grazie alla vita che riserva sempre magnifiche sorprese! Salgo sull’aereo con il bellissimo ricordo di un uomo genuino e innamorato della sua terra, pensando che anche questa sarà una bella storia da raccontare. Facciamo assaggiare l’eccellenza dei nostri prodotti sardi… cosa c’è di più bello? È una soddisfazione! Certo, se dovessi mettere sulla bilancia le soddisfazioni e le fatiche, vincerebbero queste ultime. Poi ci penso e credo che la cosa più bella sia vedere un’azienda che sta in piedi anche tra mille difficoltà, che va avanti e riesce a essere competitiva sul mercato. Se vogliamo essere un po’ più basic, l’appagamento sta anche nell’osservare una pianta che cresce, che viene irrigata e, dopo molte attenzioni, dà il suo frutto. È come una parte di me, come un figlio. Il nostro lavoro è un po’ come giocare una partita a pocker,” continua Michele “può arrivare una grande grandinata e perdi tutto quanto, oppure coronare le fatiche fatte con risultati eccellenti, apprezzati anche fuori dai confini regionali. Personalmente non faccio ferie da tanti anni… ho messo tutto me stesso in questa attività: risorse economiche, le persone che mi seguono, la passione, l’impegno, il loro e il mio tempo. Anche nelle annate peggiori do il massimo e cerco di tenere un atteggiamento positivo che trasmetto al mio team. Poi, come si dice, quando arriva il sole scalda un po’ tutti e rende di buon umore. Secondo me è questo l’atteggiamento che un bravo produttore deve tenere. Michele Pili LE TENUTE CARLO PILI Località Sa Misa 09040 Soleminis CAGLIARI www.carlopili.it

Esplora le storie di passione e dedizione dietro il vino con "Born to be Wine" di Daniele e Arturo Brambilla. Emozioni oltre il calice.