Maurizio Buzzinelli
È sembrato importante segnare un percorso fatto di saperi... di impegno certo e di risultati non necessariamente immediati.
È sembrato importante segnare un percorso fatto di saperi... di impegno certo e di risultati non necessariamente immediati.
Eravamo in cerca di un’azienda friulana quando un amico sommelier, Lorenzo, dopo aver ascoltato la filosofia di Baccominore ci dice: “Ragazzi, per il Friuli, credo di avere il produttore che fa per voi”.
Ecco come incontriamo Maurizio Buzzinelli proprio in occasione di un Vinitaly.
Impossibile passargli davanti senza accorgersene: è un gigante di un metro e novantacinque con occhi azzurri più del cielo. Uno sguardo che non denota
emozioni quasi da intimorire, ma quando gli stingi la mano abbozza un sorriso che ti apre la porta della sincerità e ti fa sentire proprio a tuo agio.
Il tono della sua voce, il suo modo di fare molto educato, ci confermano che l’apparente diffidenza suscitata dalla sua imponente figura e lo sguardo
che non lascia trasparire emozioni, ci troviamo senza dubbio davanti a un gigante buono.
Discutiamo un po’. Dopo aver assaggiato i suoi vini ascoltando seppure poche parole della filosofia produttiva e la storia della sua cantina, nel poco
tempo che si ha a disposizione in fiera, ci diamo appuntamento a qualche settimana dopo a Cormons, dove ha sede la sua azienda; qui, non appena
varchiamo il cancello della tenuta, in attesa che qualcuno ci riceva, notiamo una persona che va su e giù per il piccolo piazzale, con cartoni da
imballaggio sotto braccio, parlando contemporaneamente al telefono seguita da un piccolo cane bianco, che scopriremo più tardi chiamarsi Leone.
Poco dopo ci accoglie Maurizio, il gigante buono; ci dà il benvenuto e, sempre molto cordialmente, ci mostra la cantina. Ancora prima di sederci a
tavola ci offre uno dei suoi eccellenti vini, una bollicina metodo classico (quale vino????) abbinato ad alcune specialità friulane preparate da sua
moglie… Lui la cita molte volte mentre parliamo e la domanda viene spontanea: “Maurizio, ma tua moglie…?”
E come non detto eccola sbucare dalla porta; riconosciamo la signora che abbiamo visto non appena entrati andar come una trottola avanti e indietro per
il cortile.