Raffaella Bissoni
La passione si coltiva...è come un fiorellino... Fa parte degli esseri umani... ed è la cosa più bella che noi esseri umani possiamo tirare fuori.
La passione si coltiva...è come un fiorellino... Fa parte degli esseri umani... ed è la cosa più bella che noi esseri umani possiamo tirare fuori.
Poco dopo essere usciti da Forlì, andando verso le colline, la strada diventa sempre più piccola e sempre più tortuosa. Vediamo sopra un colle il
monastero che Raffaella ci ha dato come punto di riferimento e la certezza di essere sulla strada giusta prende il sopravvento sulla paura di aver preso
la direzione sbagliata.
Saliamo in collina e la sensazione, alla vista dei vigneti con rose bellissime di testata ai filari, è quella di elevarsi verso il cielo.
La sosta per la foto al panorama che pur di una giornata appannata e non delineata dal sole invita a essere catturato; e poi via ancor più su: infiliamo
un sentierino completamente sterrato fino ad arrivare davanti all’Azienda Agricola Bissoni.
Il primo impatto è una costruzione con un androne all’ingresso e due archi che ci ricordano le cantine vecchie di una volta riprese, guarda caso,
proprio nel logo di Baccominore.
Raffaella ci accoglie in questa giornata un po’ nuvolosa.
Avanzando nel vialetto dietro la prima costruzione, notiamo un’incantevole casa di sasso e legno che Raffaella ci racconterà più tardi di aver costruito
con le sue mani...
L’ufficio - si fa per dire - di Raffaella, è un locale con un paio di tavoli e qualche bottiglia degustata il giorno prima, sette sedie e cartoni di
vino impilati su bancali in legno.
Da due enormi finestroni si gode la vista che dalla collina fa perdere l’occhio sui filari che scompaiono all’incontro con la pianura.