Gli antichi saggi della Mesopotamia cominciarono inoltre a stabilire una correlazione tra il moto dei corpi celesti e l'insorgere delle malattie che colpivano la singola persona o, sotto forma di epidemie, l'intera collettività nazionale. Con molta probabilità la correlazione tra gli aspetti planetari e le malattie fu suggerito ai sacerdoti dall'influenza esercitata dal Sole su tutte le forme di vita terrestri. La crescita dei vegetali e, in buona parte, anche dell'uomo, dipendevano dalla grande sorgente di luce e calore che splende in cielo nelle giornate serene. Alcune specifiche erbe che si raccoglievano in particolari momenti, venivano così impiegate nella cura di quelle malattie di cui era responsabile uno specifico pianeta. Come si legge in un antico testo indù «Il Sole è luce e vita per tutto il creato» e anche il Gayatri, la più vecchia preghiera indiana che ancor oggi viene recitata ogni giorno, all'alba, dai fedeli indù, non è altro se non un saluto al Sole (o meglio all'ineffabile Entità che se ne serve come carro celeste).