Se le nostre imprese enoturistiche si accontentassero di quanto stanno già facendo e conseguendo adesso, cadrebbero in un grave errore ed in un grande spreco di opportunità. In questo giudizio si inserisce anche il contesto attuale che vede nel turismo del vino forse uno dei modelli turistici dalle maggiori potenzialità di sviluppo. Mai come oggi, infatti, percepiamo la voglia di molti turisti di vivere l’esperienza enoturistica in tutte le sue varie sfaccettature.
Come abbiamo già più volte sottolineato, il lavoro che le nostre imprese del vino si trovano a dover realizzare riguarda sia il fronte strutturale (logistica e risorse umane) che quello organizzativo (pianificazione dell’attività di accoglienza) e comunicativo (rendere visibile e riconoscibile la propria offerta enoturistica). Sono tre fronti molto complessi, inutile negarlo, e spesso durante il nostro Tour abbiamo percepito che l’attività enoturistica proposta fosse frutto di improvvisazione e qualche buona intuizione piuttosto che di reale pianificazione. Se, infatti, oggi ci appare naturale avere una strategia produttiva e commerciale, questo deve essere altrettanto evidente sul fronte dell’offerta enoturistica.
Ci ha fatto piacere, a questo riguardo, che alcune aziende che abbiamo visitato ci abbiano chiesto uno specifico supporto nella pianificazione di una strategia enoturistica. Perché questo
è il vero punto di partenza dal quale poi definire la struttura, le risorse umane, l’offerta più coerente agli obiettivi che l’azienda vuole conseguire.
