i profumi dei vini bianchi
Rossella Romani

Se il colore del vino è il suo biglietto da visita, il profumo, spesso, ne svela la vera identità. Leggero o potente, tagliente o avvolgente, il profumo racconta molto del vitigno e del terreno, del clima e dello stato di maturazione delle uve al momento della vendemmia e di tutto ciò che è avvenuto in cantina e in bottiglia.

Tenue o intenso, percorso da brividi freddi o da sfumature caldissime, il vino si presenta in una serie quasi infinita di combinazioni cromatiche, che a volte anticipano il suo stato di forma.

E creano aspettative e curiosità che por tano a formulare ipotesi sul vitigno impiegato, sulla zona di origine, sul tempo passato in acciaio, legno e vetro. Il colore del vino può tendere qualche tranello, ma la maggior par te delle volte è sincero.

Talvolta, alcune piccole insidie rappresentano un quid che stuzzica ancor di più l’interesse e il profumo del vino spesso chiarisce ogni dubbio.

Fragranti  sentori  di  frutta,  erbe  aromatiche  e  fiori  bianchi  appena  colti  ripor tano immediatamente alla mente la brezza rinfrescante che attraversa i filari disposti in alta collina o in stretti terrazzamenti di montagna e a una vendemmia precoce per mantenere tutta la freschezza delle uve.

Questi profumi, probabilmente, si accompagnano a un colore giallo verdolino delicato e diafano come un velo di tulle, mantenuto intatto da una manciata di mesi passati in acciaio, materiale del quale il vino sembra riproporre il freddo effetto tattile, che ha conservato pressoché inalterata la fragranza dei profumi e dei sapori. Il profumo, inoltre, può svelare intriganti indiscrezioni sull’identità del vitigno.

Stuzzicanti note di muschio e pesca bianca, mela verde e pera, agrumi e susina, erba fresca fiori di campo, salvia e lavanda, richiamano immediatamente Müller thurgau, Kerner, Sylvaner e Veltliner molto giovani, rinfrescanti come la rugiada che all’alba imperla i prati delle vallate alpine. Se il profumo è più gentile, dolce e meno aromatico, si può pensare a un Pinot bianco, odoroso di peonia e gelsomino, tuberose e tiglio, a un freschissimo Blanc de Morgex et de la Salle, ottenuto da prié blanc, con accenni di erbe aromatiche e agrumi, a un fruttato Petite arvine con qualche nota di felce e di menta, a un Arneis con nuance di fiori di acacia e biancospino, erbe aromatiche e frutti esotici.