neuroni specchio
Attilio Scienza

I neuroni specchio, oggetto delle ricerche di Giacomo Rizzolatti, Premio Masi 2013, sono una classe particolare di neuroni presenti in diverse zone della corteccia motoria del cervello, che vengono attivati quando un essere umano compie un’azione e contemporaneamente questa azione si verifica anche nell’osservatore dell’azione stessa. Sono quindi fondamentali nell’apprendimento attraverso l’imitazione. Possono essere definiti neuroni dell’empatia o della partecipazione empatica e hanno la responsabilità dei rapporti tra le persone. L’educazione al sorriso o alla gentilezza, che consente di trasmettere ad altri questo atteggiamento, dimostra che il sorriso è trasferito attraverso l’azione dei neuroni specchio. Quasi un cervello parallelo dedicato alle relazioni sociali, alle emozioni e azioni di vario tipo, vicino a quella parte di cervello preposta al pensiero razionale che si applica alle cose. Se ad esempio a un bambino vengono a mancare gli affetti famigliari nell’età più sensibile, la funzione dei neuroni specchio non si sviluppa e l’autismo esplode. Teatro e sport funzionano grazie ad essi: un giocatore di basket intuisce, dalla posizione delle mani dell’avversario, se la palla andrà in canestro. Nelle manifestazioni sociali collettive, soprattutto dove sono evocati sentimenti molto profondi, i neuroni specchio si attivano e lo spettatore partecipa come fosse presente in quelle scene. L’invenzione dei fratelli Lumière fu quella di trasformare il cinema da fenomeno individuale, per esperienze singole, in un evento condiviso da una sala di spettatori.

Così, anche il vino diventa un fenomeno sociale, da alimento a esperienza emozionale. La psicoanalisi del consumatore ha dimostrato l’importanza del pubblico come elemento immaginario nella mente del produttore di vino, un pubblico che può essere costituito anche da una sola persona che si lascia trasportare dalle suggestioni, dagli stimoli sensoriali del vino che degusta. Qual è allora il contributo dei neuroni specchio nel creare il clima di empatia tra i presenti in una degustazione e quindi, in ultima analisi, nella percezione positiva delle caratteristiche sensoriali di un vino? Nei comportamenti collettivi di una degustazione moderna si scorge l’antico rituale simbolico contenuto nel simposio greco e nella Messa cristiana, che può essere definito come “principio di incorporazione”.