canzoni da bere
Fabio Rizzari

Chiariamo ancora una volta, a scanso di equivoci, che questa rubrica non è, e non potrebbe essere, una pagina di musicologia: i miei studi in materia sono stati troppo dispersivi (dall’Ars Nova a Gorni Kramer, da Buxtehude al sottofondo d’attesa dei call center) per poter dare dignità accademica alle mie esternazioni disordinate.

Se quindi oggi parlo di chansons à boire, letteralmente “canzoni da bere”, intendo farlo nel modo più libero e lacunoso possibile. Pertanto il puntualizzatore di turno, per esempio il titolare della cattedra di Controfagotto Siriano presso il Conservatorio di Molfetta, è pregato di non prendere nota delle approssimazioni del testo.

Scrivo chansons à boire, e non trinklieder o drinking songs, dal momento che mi limito alla sola terra transalpina, dove fi n dal Medioevo è fi orita una specifi ca e ricca tradizione di composizioni vocali inneggianti al consumo di vino.

Che si tratti di glorifi care in musica una vigna, una vendemmia o un vendemmiatore, una tipologia di vino, una gioiosa tavolata, il repertorio francofono è amplissimo. Tra le più celebri, Chevaliers de la Table Ronde, talmente nota da essere cantata fi no in Canada.


Chevaliers de la table ronde, Goûtons voir si le vin est bon; J’en boirai cinq à six bouteilles, Avec une femme sur mes genoux;

Si je meurs, je veux qu’on m’enterre Dans une cave où y a du bon vin; Les deux pieds contre la muraille Et la tête sous le robinet;

Et mes os, de cette manière Resteront, imbibés de vin; Et les quatre plus grands ivrognes Porteront les quatr’ coins du drap;

Sur ma tombe, je veux qu’on inscrive “Ici gît le roi des buveurs”.


Cavalieri della tavola rotonda, gustiamo per vedere se il vino è buono; ne berrò cinque o sei bottiglie, con una donna sulle mie ginocchia.

Se muoio, voglio che mi seppelliscano in una cantina dove c’è del buon vino; i due piedi contro la parete e la testa sotto il rubinetto.

E le mie ossa, così, resteranno intrise di vino; e i quattro più ubriachi porteranno i quattro angoli del lenzuolo.

Sulla mia tomba, voglio che sia scritto “Qui giace il re dei bevitori”.