dynamo camp
Piero Pardini

Non esistono grandi scoperte, né reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.

(Albert Einstein)

Dynamo Camp è la migliore risposta alla comune domanda: “Perché a me?”.

(Cristiano, 16 anni, Camper)

Ancor prima che illustri personaggi, sotto gli occhi dei media, iniziassero la propria campagna a favore dei più disagiati (George Clooney per il Darfour o la coppia più bella del cinema, Brad Pitt e Angelina Jolie, per i più poveri dell’Africa), nel 1982 Paul Newman decise di investire ingenti risorse economiche, e molto del suo tempo, a favore della filantropia. Fondando l’azienda alimentare “Newman’s Own”, l’attore statunitense destinò la totalità degli utili (oltre 300 milioni di dollari) a favore di associazioni dei più bisognosi. Per regalare un po’ di felicità ai bambini meno fortunati, concretizzò anche il progetto The hole in the wall, una serie di campi estivi attrezzati sparsi in tutto il mondo, dal Sud Africa al Costa Rica, dagli Stati Uniti al Medio Oriente, strutture che, dalla loro apertura, hanno assistito gratuitamente oltre 580.000 bambini affetti da gravi malattie.

La storia di Dynamo Camp nasce quasi per caso, quando l’imprenditore Vincenzo Manes incontra la mamma di un bambino, colpito da un tumore al ginocchio, che aveva partecipato nel Connecticut alle attività ricreative in uno di questi campi. Manes decide di volare negli Stati Uniti per conoscere l’attore e importare l’idea in una realtà italiana. Da quell’incontro, da un’idea americana, nasce questo progetto con un denominatore unico, la filantropia a favore dei bambini da realizzare in Italia. La determinazione di Manes, uno staff capace e un piano di sviluppo pluriennale ben articolato hanno permesso all’imprenditore di realizzare il progetto, insieme a partner (in primis il Gruppo Kme) che ne condividono gli obiettivi.

Creato dalla Fondazione Dynamo – da dinamo, “motore”, volano pulito di un’idea vincente –, Dynamo Camp è un campo estivo gratuito rivolto a bambini dai 7 ai 16 anni affetti da patologie gravi o croniche, in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. Qui i bambini possono sviluppare le proprie abilità, sperimentando numerose attività composte in base al modello della terapia creativa, beneficiando anche dell’Oasi affiliata WWF. Lo stesso Paul Newman, in una visita alla struttura, ha definito questo centro “un luogo magico a dimensione di bambino”.

La sua nascita, nel 2007, è stata supportata a livello medico-scientifico dagli Ospedali membri dell’Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani, attraverso partnership con l’Istituto Gaslini di Genova, l’Ospedale Meyer di Firenze, l’Ospedale San Gerardo di Monza e molti altri; ora l’Associazione Dynamo Camp Onlus ha complessivamente un network di riferimento di oltre 70 ospedali e 50 associazioni di patologia in Italia e all’estero.

Dynamo Camp è inoltre membro di “SeriousFun Children’s Network” (già “Association of Hole in the Wall Camps”), associazione internazionale no-profit voluta da Paul Newman, che attraverso Camp e programmi innovativi ha l’obiettivo di migliorare la vita di bambini con gravi patologie e di fungere da supporto alle loro famiglie. Anche qui, infatti, sono accolte famiglie al completo, con programmi dedicati.

Per comprendere questo piccolo Eden, collocato sulla splendida Montagna pistoiese in località Limestre, abbiamo intervistato Roberto Orlandini, direttore generale dell’Associazione Dynamo Camp.