Dalla tradizione belga e anglosassone, ripresa con grande successo anche dalla produzione artigianale italiana, è questo il tempo per andare alla scoperta delle cosiddette “birre natalizie”. Sostenuta dotazione calorica, grande struttura, ricorrente uso di spezie. Per un Natale controcorrente.
happy new beer
Maurizio Maestrelli
In primavera gli scaffali dei centri commerciali fioriscono di piscine gonfiabili, salvagenti, palette e secchielli. Se fuori piove, è piuttosto deprimente. Nemmeno il tempo di partire per le tanto attese ferie estive e già si trovano quaderni e astucci, compassi e dizionari, con un facilmente intuibile sconforto dei pargoli, al ricordo di quanto li attende a settembre. In un lampo si attraversa la stagione delle castagne e si va a sbattere sull’innovativa, si fa per dire, notte di Halloween con relativo contorno di zucche da intagliare, che solo fino a qualche anno fa al massimo comparivano in maniera del tutto anonima in risotti e tortelli della pianura padana. Infine, eccoci al grande rito di fine anno: l’atteso, sperato, temuto Natale. Il tempo scorre diversamente nei centri commerciali e nei supermercati, ma tant’è, è il bello (o il brutto, decidete voi) del modello consumistico mondiale. Ci adeguiamo anche noi: per chi come noi ha avuto l’improvvida idea di scrivere di birra, è questo il tempo in cui si parla delle specialità brassicole del periodo natalizio o, se vogliamo, invernale. L’argomento è molto interessante, per diversi motivi: da un lato infatti le birre natalizie sono un esempio classico della diversificazione, per tecnica di produzione ma soprattutto per ingredienti e caratteristiche organolettiche, che sempre non manchiamo di sottolineare; dall’altro permettono di ricordare quanta tradizione e storia esistono nel mondo della birra. Perché - ed è una premessa doverosa, anche se forse scontata - qui non si tratta di raccontare quelle birre di Natale che di natalizio hanno semplicemente l’etichetta con tanto di renne, Babbo Natale, corone di agrifoglio e qualsiasi altra cosa sia collegabile all’iconografia del 25 dicembre; qui menzioniamo esclusivamente quelle birre la cui ricetta particolare è pensata e ragionata proprio in vista del Natale o, in senso più ampio, in vista della stagione più fredda dell’anno.
La tradizione è diffusa in tutti i Paesi tradizionalmente birrari, Belgio e Regno Unito soprattutto.