Sta arrivando, maggio è alle porte, in tanti sono in trepida attesa per vedere come si materializzerà il flusso mediatico, che sta montando come soffice panna, dallo speranzoso titolo, nocciolo dell’Expo, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Il tema non è per nulla singolare, piuttosto è carico di preoccupazioni, vista la fame che ancora attanaglia molte zone del nostro pianeta. Nel biennio 2010-2012 si contano 870 milioni di persone denutrite e dall’altra ci sono 2,8 milioni di morti d’abbondanza: malattie legate a obesità, sovrappeso, disturbi alimentari vari e alimentazione scorretta per uso di troppo cibo, cibo che ogni anno è trasformato in rifiuto differenziato, dove esiste questa raccolta, oppure ingenerosamente sprecato.
Analizzato l’inquietante discorso dei mutamenti climatici in atto, cui l’Italia non è estranea, la questione non ha nemmeno imboccato la via di una possibile soluzione: il 2014 è stato per noi l’anno più caldo da quando si è iniziato a rilevare i dati meteorologici.
Expo sarà anche vino, così è stato annunciato, e noi ne siamo felici, anzi ne saremo attori attivi nella divulgazione consapevole, pure consapevoli che, prima di raggiungere le persone denutrite, di tempo ne passerà.
Sarà quindi il vino di chi si nutre? Bene! Non vogliamo pensare che sarà il vino di quanti mettono a rischio la propria salute per il sovrappeso e l’obesità: a questi sarebbe da consigliare, in modo molto semplice, di fare movimento, anzi quei movimenti che non siano solo manducare e bibere bordolesi e borgognoni da migliaia di euro comprati alle aste di Hong Kong.