dove sale il sole rosso
B. Roberto Lepori

Diverse possono essere le ragioni che stimolano in noi il desiderio di intraprendere un viaggio in Cina. Le mie sono state la voglia di “canoscenza”, la smania della scoperta, l’emozione della meraviglia, il piacere di incontrare le persone del “nuovo/vecchio mondo”; quelle che hanno fatto la rivoluzione culturale e che oggi muovono la rinascita economica del pianeta. Così, approfittando dell’invito dell’Ufficio delTurismo Cinese della Provincia dell’Hunan, e del China-Hunan International Tourism Festival, preparo la valigia e mi dirigo verso Changsha.


L’Hunan è una provincia di oltre 72 milioni di abitanti nel centro-sud del Paese, dove pochissimi occidentali hanno messo piede. È un misto tra civiltà rurale e avanzata modernità; ma tutto è fatto nella giusta misura e nel rispetto delle tradizioni. La crescita economica è molto veloce ed è tangibile se si osserva l’evoluzione del tenore di vita rispetto a pochi anni fa, oppure, se ci si confronta con la brillantezza delle nuove generazioni qualitativamente informatizzate e “affamate di sapere”. Mentre faccio un giro fra le vie principali della città, piene di locali alla moda, e quelle secondarie, ancora ricche di tradizionali “bancarelle del cibo”, chiedo ragione delle centinaia di cantieri aperti e operosi giorno e notte. Yu, l’interprete, detta Giulia, spiega che negli ultimi cinque anni sono cresciute centinaia di nuove grandi costruzioni che ospitano uffici, mega shopping center, abitazioni, servizi pubblici e quant’altro. Agli inizi del 2014 è partita la costruzione della metropolitana, che dovrà essere consegnata a fine 2016, con sei linee da realizzare contemporaneamente.