oro da
ape nera

Piero Pardini

Raro e pregiato, il miele prodotto dall’ape nera sicula è particolarmente salubre, nutraceutico e medicamentoso, grazie alla purezza genetica di questo insetto di origine nordafricana, sfuggito alle selezioni delle ineluttabili logiche produttive.

L’ape nera sicula (nome scientifico Apis mellifera siciliana) ha caratteristiche peculiari che rendono unico al mondo il miele da lei prodotto. La particolare docilità dell’ape sicula, abbinata ad altri aspetti legati al suo sistema produttivo, notevolmente diversi dall’ape intermissa, lasciano presupporre che la deriva genetica dell’ape sicula sul territorio della Sicilia occidentale sia avvenuta successivamente all’era del Miocene (circa 5 milioni di anni fa). In questa parte dell’isola, legata alla placca africana, viveva infatti l’ape sicula maior, mentre nella Sicilia orientale, originariamente legata alla placca asiatica, era presente l’ape sicula minor, di dimensioni molto più piccole.

Da una serie di studi effettuati dal gruppo Coloss 4 – un team costituito da ricercatori e scienziati europei e americani, incaricato di testare le razze di api per valutarne la capacità di sopravvivenza e le problematiche relative alle morie – è emerso che l’ape sicula (discendente dalla nordafricana apis mellifera intermissa), allevata nelle isole minori della Sicilia, è la più pura geneticamente rispetto a tutte le sottospecie di api provenienti da varie parti del mondo e residenti nel territorio. Possiede, inoltre, un’altissima rusticità che le ha consentito di sopravvivere alla varroa e alle virosi senza alcun trattamento acaricida, e quindi di produrre un miele salubre. Un tempo questa caratteristica era comune a tutte le api, a causa dell’isolamento territoriale provocato dai mari, dalle catene montuose e dai deserti, mentre successivamente mezzi di trasporto e globalizzazione hanno eliminato tali barriere naturali, favorendo ogni sorta di malattie. La rusticità dell’ape sicula è, probabilmente, legata a due fattori: le sue origini africane e la totale assenza di selezioni produttivocomportamentali. Selezioni a cui invece sono state pesantemente sottoposte da più di un secolo le altre sottospecie di api europee: ligustica, carnica e mellifera, per citare qualche esempio.